A Cosenza l'usura delle banche va il 50% dei casi
17.04.2014 13:07
Federconsumatori e Cgil Cosenza, contro i tassi usurai praticati dalle banche!
Uno sportello per aiutare i cittadini/utenti/consumatori a capire se il proprio mutuo, finanziamento o conto corrente è soggetto a tassi usurai da parte degli istituti erogatori.
Aperto nella sede cosentina della Cgil, in via popilia n. 202, ogni mercoledì mattina, lo sportello nasce con l'esigenza di verificare, dopo diversi servizi televisivi tra cui “Le Iene” e “Striscia la Notizia”, in cui si riscontravano tassi d’interesse usurai applicati dalle banche, se anche per gli utenti cosentini c'era il rischio di incappare in situazioni simili.
L’Associazione difesa consumatori, avvalendosi di personale specializzato in materia, ha scoperto numerosi casi di contratti bancari di diverso tipo in violazione alle leggi di usurarietà, originaria o sopravvenuta. La valutazione delle pratiche dei cittadini o per meglio dire il check-up finanziario, e l’obiettivo della federazione che tutela i consumatori, è di combattere lo strapotere delle banche che troppo spesso colpisce l’utenza... e lo fa illegalmente.
Sono state tantissime negli ultimi mesi le richieste giunte allo sportello da parte di associati e semplici cittadini, di controllare i loro contratti, di mutuo, di finanziamento e anche il conto corrente semplice. Le trasmissioni televisive che si sono occupate della vicenda, hanno fatto aprire gli occhi a moltissimi utenti che intrattengono rapporti con le banche. Il messaggio era chiaro: “Non vi fidate perché i vostri contratti potrebbero nascondere situazioni non lecite, non legali”.
“C’è stata una sorta di presa di coscienza – spiega la presidentessa di Federconsumatori Cosenza, Cristina Indrieri – da parte di molte persone che si sono presentate al nostro sportello. Pertanto stiamo controllando le diverse tipologie di contratto attraverso un nostro consulente ed esperto tributarista e in quasi l’80% dei casi si riscontra usura.
Noi stiamo per il momento evitando di andare a giudizio e quindi, attraverso la mediazione e il ricorso all’arbitro bancario, stiamo cercando di chiudere, laddove possibile, bonariamente. Fino ad ora c’è stata da parte delle banche che hanno sede legale fuori dalla provincia e dalla regione, ad esempio a Milano o Roma, una maggiore apertura; questi istituti di credito tendono a venirci incontro per evitare il giudizio.
C’è invece una chiusura totale da parte delle banche locali nei confronti delle quali prepareremo eventualmente gli atti per andare in giudizio".