4mila euro di cartelle esattoriali da pagare in giornata. Quando l’INPS dà i numeri
Le temperature sono impazzite…e anche la burocrazia accusa il colpo
Nei giorni scorsi, infatti, sui commercianti si è scatenata una raffica di cartelle esattoriali. L’INPS li ha sollecitati a effettuare il ravvedimento operoso, vale a dire sanare di propria spontanea volontà l’omesso o insufficiente versamento di imposte, ed eventuali ulteriori irregolarità fiscali. Tuttavia si trattava di un macroscopico errore di calcolo, in quanto i pagamenti non erano dovuti, in virtù del Jobs Act.
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Il Secolo d’Italia ha raccontato nelle scorse ore la vicenda di una commerciante del Rione Monti di Roma che, nell’arco di una giornata, è stata letteralmente tempestata dagli avvisi di pagamento. Nell’arco di 24 ore avrebbe dovuto pagare circa 4mila euro relativi alla posizione contributiva del suo unico dipendente. Comprensibile quindi, il mix di sconcerto e angoscia che ha colpito la donna: fortunatamente, però, prima di cadere in preda allo sconforto ha contattato il commercialista e chiesto chiarimenti. È così emerso che l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, non tenendo conto degli sgravi fiscali connessi al Jobs Act, aveva chiesto a lei come a molte altre persone in una situazione analoga, di procedere al ravvedimento operoso.
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Ricostruire i fatti non è stato difficile, dopo aver raccolto la spiegazione del commercialista e i racconti di alcuni postini che hanno dichiarato di aver recapitato nell’arco di qualche ora numerose raccomandate tutte simili tra loro.
Tutto è bene quel che finisce bene? Sicuramente dopo aver interpellato il professionista con cui collabora la commerciante si è tranquillizzata, ma la vicenda è comunque emblematica della scarsa efficienza che caratterizza spesso la burocrazia. “Inoltreremo una comunicazione ad hoc all’INPS per chiarire l’errore, ma chi mi assicura che in seguito tutto filerà liscio? Posso solo augurarmi di non incappare nuovamente in macroscopiche anomalie del genere”.
La redazione