Agevolazioni in vista per i veicoli più vecchi di 20 anni?
La Legge di Bilancio prevede modifiche in materia di bollo auto
I veicoli di età compresa tra 20 e 29 anni, infatti, potranno usufruire di una sostanziale agevolazione. Anche se qualcuno ha già sollevato perplessità sull’entità della platea coinvolta.
Sulla carta le auto ultraventennali beneficeranno di un taglio del bollo auto pari al 50% dell’importo pagato nel 2018. In concreto, però, risparmiare non sarà facile per tutti. Infatti, condizione imprescindibile per accedere all’agevolazione, sarà aver conseguito il certificato di rilevanza storica e collezionistica secondo i criteri fissati dalla legge.
Come ottenere tale riconoscimento?
Lo status, correlato all’iscrizione a un registro tra ASI, FMI, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, deve essere poi registrato sulla carta di circolazione previo aggiornamento alla Motorizzazione.
L’ostacolo sulla strada dell’agognato traguardo, morale e non solo, è prima di tutto economico. Infatti, per ottenere il certificato di rilevanza storica e collezionistica bisogna pagare un importo che varia in base al club di riferimento. E ha un costo anche l’aggiornamento della carta di circolazione: in questo caso la cifra da versare è 25 euro.
Il Governo ha messo a disposizione circa 2 milioni di euro per effettuare l’operazione, ma quasi certamente la cifra si rivelerà insufficiente. Si stima infatti che le auto di interesse storico siano già circa 200mila, e il numero sicuramente aumenterà, in quanto, comprensibilmente, in molti vorranno usufruirà del dimezzamento del bollo.
Perché l’agevolazione rischia di essere una chimera
In primo luogo in quanto è subordinata allo svolgimento di un iter a pagamento, che evidentemente non tutti possono permettersi. Si innesca così un circolo vizioso che penalizza doppiamente, anziché aiutare, quanti non sono in grado di acquistare un’auto di ultima generazione. Un’ulteriore discriminazione interesserà quanti vivono in centri medio-piccoli, in quanto, generalmente, i club di auto storiche hanno sede nei grandi capoluoghi.
Ultima ma non da ultima, la questione della discrezionalità. Chi ha l’autorevolezza morale di stabilire se un’auto possieda un’effettiva rilevanza storica, o sia, al contrario, solo un ammasso di ferraglia?
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