Amministra formalmente una società e si ritrova con cartelle da due milioni di euro

C’è vita dopo il carcere?

Cartella_esattorialeLa risposta è tutt’altro che scontata, perché durante il periodo di detenzione possono stagliarsi all’orizzonte ulteriori questioni. Magari si tratta di problematiche di natura diversa, ciononostante il castello di pensieri e angosce da portare sulle spalle cresce considerevolmente, fino a diventare insostenibile. Una vicenda accaduta nei giorni scorsi a Scafati (Salerno) si inserisce in tale filone; un detenuto 40enne si è visto infatti recapitare alcune cartelle e un’intimazione di pagamento per 1 milione e mezzo di euro. E sembrerebbe che il totale a suo carico sia addirittura il doppio…

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L’uomo, che sperava di intraprendere una nuova vita dopo il carcere, anche in considerazione della gravidanza della compagna, si è rivolto allo STAC (Sportello Tutela Aziende e Cittadini – Scafati). Il responsabile dell’organizzazione ha reso nota la vicenda ai media, spiegando che i debiti sarebbero stati contratti dallo zio dell’interessato. Il congiunto, infatti, sarebbe stato l’effettivo gestore della società di cui il nipote era, tecnicamente, amministratore.

Presumibilmente lo STAC procederà attraverso le vie legali, confidando nel fatto che i dieci anni di prescrizione non siano stati “congelati” dai cosiddetti atti interruttivi. In tal senso giocherebbero un ruolo importante anche i ripetuti cambi di residenza nel corso del tempo.

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Atti interruttivi: cosa sono?

Vengono definite tali le comunicazioni che illustrano con completezza le informazioni relative a un credito e che sono finalizzate a ottenere un pagamento.

Dunque, il primo requisito che deve presentare un atto per configurarsi come interruttivo è l’indicazione di numero e data di notifica della (o delle) cartella originaria. A questi elementi deve aggiungersi l’intimazione di pagamento.

Ultimo, ma non da ultimo, le modalità di consegna dell’atto. È ammesso il recapito tramite messo comunale, incaricato di stilare la relata di notifica, o tramite raccomandata a.r.

La redazione