Assicurazione: pagare per la patente o per il veicolo?
Avere a disposizione un’auto per i propri spostamenti può garantire un risparmio cospicuo, in termini di tempo, rispetto a chi dipende dai mezzi pubblici. Tuttavia il rovescio della medaglia è dover pagare la polizza assicurativa che, in città in cui ci sono molti “furbetti del sinistro”, può arrivare anche a cifre importanti. Così, ultimamente si torna a discutere e interrogarsi su eventuali alternative. Qualcuno, ad esempio, ha proposto di legare la RCA alla patente e non al veicolo posseduto: ma conviene davvero all’utente medio? Proviamo a tirare le somme.
Far pagare l’assicurazione a chi ha la patente: quali conseguenze?
Banalmente, cambiare il sistema potrebbe comportare un risparmio per chi è intestatario di più di un mezzo di trasporto, tuttavia si tratta di una situazione poco diffusa nel nostro Paese. Basti pensare che, a fronte di circa 45 milioni di auto circolanti, i patentati sono circa 40 milioni. Dunque, in generale, il rapporto tra licenza di guida e veicoli posseduti è di uno a uno, anche se non mancano famiglie anche numerose in cui ci si deve “dividere” l’unico esistente.
Il nuovo sistema potrebbe essere utile, comunque, per contrastare il fenomeno dell’evasione assicurativa: in Italia infatti circolano circa tre milioni di veicoli senza tagliando o con uno falso. Il che ha conseguenze deleterie per chi si trova coinvolto in un incidente con loro.
Una batosta per l’automobilista medio?
C’è da considerare, tuttavia, che, a oggi, l’ammontare della RC Auto è determinato da tre fattori: il “curriculum” dell’utente, le sue caratteristiche personali (età, città di residenza, numero di anni da cui guida) e il tipo di veicolo posseduto. Associando l’assicurazione da pagare alla licenza di guida potrebbero finire per essere livellate categorie anche molto differenti quali, ad esempio, quella dei proprietari di Mercedes e di chi utilizza una qualunque utilitaria. Ciò implicherebbe, inevitabilmente, un risparmio per i primi, e un aggravio dei costi per i secondi.
Prezzo medio dell’assicurazione: - 6,4% nel 2016
Il dato è stato rilevato dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, che ha evidenziato come si sia consolidato il trend di risparmio avviato nel 2012. Un altro aspetto interessante è la contestuale diffusione delle scatole nere nel Centro Sud, laddove in genere i prezzi della RCA sono più alti. L’Italia, in tal senso, è addirittura la prima nel mondo.
L’indagine ha visto coinvolte le principali compagnie assicurative operanti in Italia, attraverso due sezioni distinte: una dedicata al raffronto tra i vari premi offerti, l’altra basata sull’analisi del grado medio di soddisfazione degli utenti. I parametri presi in considerazione sono stati il rapporto qualità/prezzo, l’estensione della garanzia, le modalità di comunicazione con gli utenti e le tempistiche di liquidazione dei danni. Ne risulta un consistente apprezzamento da parte degli automobilisti, ma la popolarità delle compagnie online è in leggera discesa.