Assisi: fidarsi del commercialista è bene…tenerlo d’occhio è meglio
Cosa succede quando ti piomba in testa una salatissima cartella pazza e il responsabile è il professionista che avrebbe dovuto esemplificare i tuoi rapporti con il Fisco?
Angoscia, incertezza e rabbia diventano un nodo impossibile da sciogliere. Mentre sei protagonista di un incubo ad occhi aperti, devi aggrapparti all’ultimo briciolo di lucidità per tamponare i danni e dimostrare che eri in buona fede. Non è semplice né immediato convincere il Fisco che l’unica colpa che hai avuto è stato fidarti del professionista sbagliato.
Così, in questi giorni è ripartito a Perugia il processo alla commercialista infedele che si sarebbe impossessata di circa 500mila euro messi a disposizione dai suoi numerosi clienti per appianare le pendenze verso Agenzia delle Entrate Riscossione.
Svariati cittadini di Assisi e dintorni avevano affidato alla donna le proprie controversie fiscali. Avvocati, medici, commercianti, ed anche un prete. Nel 2010, poi, si scoperchia il vaso di Pandora: cominciano a fioccare su molti di loro cartelle esattoriali. Duemila, quindicimila, trentamila ed anche quarantamila euro. Così scattano le denunce a carico della professionista, attualmente arrivate a 30.
L’aspetto più sconcertante della vicenda è che i clienti della commercialista avevano conservato le ricevute dei pagamenti effettuati per saldare AER. Emblematica la sorte della commerciante costretta a liquidare il suo negozio per Iva e Irpef mai versate.
Tuttavia l’eventuale accertamento delle responsabilità della commercialista non determinerà in automatico il risarcimento degli ex clienti. Infatti, alcuni degli episodi confluiti nel processo risalgono al periodo antecedente al 2010, e quindi risultano prescritti.
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