Bancomat in comune? Ecco cosa puoi (e non puoi) fare
Sei cointestario di un conto corrente?
Indubbiamente benefici di alcuni vantaggi, ma questi sono più limitati delle tue aspettative.
A stabilirlo è stata l’ordinanza n.21963 emessa dalla Cassazione lo scorso 3 settembre. Questa ha precisato che la cointestazione di un conto autorizza gli interessati a compiere operazioni agganciate ad esso, ma non a diventare, contestualmente, proprietari delle somme ivi depositate.
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Tale pronuncia ribalta il precedente orientamento, secondo cui la cointestazione equivaleva ala donazione pro-quota del credito.
Un esempio? Se un conto è intestato a una madre e al figlio universitario, e il deposito riguarda esclusivamente lo stipendio della prima, il secondo non può accampare alcun diritto in termini di riscossione. La cointestazione, infatti, non può essere equiparata alla comproprietà né, tantomeno, alla donazione della metà del denaro depositato.
La pronuncia è scaturita dalla vicenda che ha visto coinvolti tre fratelli a seguito della morte del genitore. Il conto corrente e i titoli presenti in banca non erano stati ripartiti, e uno di loro aveva utilizzato il bancomat per un prelievo consistente. Gli altri due avevano quindi fatto causa.
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