Bollo auto: allo studio proposta per abolirlo
L’amore non è bello se non è litigarello
Il rapporto degli italiani con l’auto può essere riassunto così. Fondamentale a garantire autonomia – ma non necessariamente rapidità – di movimento, cartina al tornasole della tappa di vita che si attraversa, e talvolta, addirittura, vero e proprio status symbol, l’auto diventa motivo di tristezza e rabbia ogni volta che costringe il proprietario a mettere mano al portafoglio. E questo succede regolarmente, a causa delle scadenze dell’assicurazione e del bollo. A cui si somma il costo del carburante, quello relativo al collaudo…e, se la buona sorte latita, anche quello relativo ai guasti più disparati.
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Così, ciclicamente torna alla ribalta l’ipotesi dell’abolizione del bollo, tributo a carattere regionale (ad eccezione di Sardegna e Friuli Venezia Giulia, in cui è di competenza di Agenzia delle Entrate Riscossione).
Nei giorni scorsi è stata la parlamentare Manuela Gagliardini ha riproporre l’abolizione del bollo auto in riferimento ai veicoli di grossa cilindrata (potenza superiore a 185 kw). I proprietari di questi, infatti, sono tenuti a pagare non solo il tributo a carattere regionale, ma anche una maggiorazione definita superbollo.
E se mi rubano la macchina?
Questo rappresenta un dilemma mai risolto, in caso di cilindrata superiore a 185 kw, in quanto, in base alla definizione di superbollo, il versamento è dovuto da parte dell’automobilista che ne è in possesso alla fine del mese in cui scade.
La redazione