Bollo auto: istruzioni per l’uso
Motori = gioie e dolori?
Sì, soprattutto quando si avvicina il momento di rinnovare il bollo.
Quante volte, guardando il modulo indicante l’importo da pagare, ti sei chiesto come fosse venuto fuori un numero così…esagerato?
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Eppure la formula è molto semplice. Tant’è che ogni automobilista, teoricamente, può individuare, da solo, la somma che dovrà versare. È sufficiente moltiplicare i kilowatt (che esprimono la potenza del motore) per un numero fisso precedentemente scelto dallo Stato.
Quando l’incubo diventa realtà: che succede se dimentichi di pagare il bollo?
In prima battuta l’ente riscossore ti notificherà un avviso bonario, a seguito del quale avrai un mese ulteriore per versare l’importo dovuto. Se non lo farai, però, subirai un accertamento con annessa cartella esattoriale comprensiva di interessi. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno si potrebbe dire che quantomeno non corri il rischio di beccarti le ganasce alla macchina.
Sbagliare è umano, perseverare…
Tuttavia, se dimenticare è la “normalità”, dopo tre anni di mancato pagamento, la Motorizzazione Civile procede di default la radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico. In pratica, la macchina non esiste più: il “problema” del tuo debito viene risolto…alla radice.
Il bollo auto si prescrive?
Sì. Dopo tre anni, calcolati a partire dal 1° gennaio successivo al mancato pagamento. Esempio: se hai saltato il versamento previsto per il 30 giugno 2019, questo NON è più dovuto dal 1° gennaio 2023, ma a condizione che nei 36 mesi intercorsi l’ente creditore/riscossore NON ti abbia mai scritto per notificarti la pendenza.
E se AER ti intima il pagamento DOPO i tre anni previsti? Hai 60 giorni di tempo per impugnare la richiesta davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di riferimento.
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