Bonifici a parenti. Ecco come non commettere errori
Chi di noi non ha mai fatto un bonifico ad un figlio, ad un fratello o alla propria moglie?
In apparenza niente di illegale è stato commesso, ma da una recente sentenza della Cassazione*, l'Agenzia delle Entrate, nel caso in cui non ci sia una giusta causale nel bonifico in uscita, può sequestrare entrambe i cconti correnti per tentativo di evasione fiscale.
Motivare ogni singolo bonifico
Tutte le operazioni dal proprio conto corrente dirette a parenti e familiari devono sempre essere motivate con una causale "logica".
Secondo la Corte di Cassazione se il bonifico al fratello, oppure al proprio figlio non è giustificato da valide ragioni, scatta il sequestro del conto corrente per tentata evasione fiscale. Tutto questo per contrastare la lotta all'evasione fiscale.
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Una valida causale
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Ogni imprenditore o libero professionista nel momento in cui trasferirà qualcosa al figlio che vive fuori casa, o al fratello bisognoso dovrà inventarsi una valida causale.
In altri casi, specie con importi elevati, l'Agenzia delle Entrate ha preparato un modello di scrittura privata da far firmare alle parti. (scarica il modello)