C’è un limite ai prelievi di contanti da conto corrente?
C'è un limite ai prelievi
Curioso Paese, il nostro. Il tema dell’evasione fiscale è sempre molto dibattuto, oggetto di posizioni controverse e contrapposte, eppure, a conti fatti, accertamenti e ispezioni sono in numero estremamente risicato. E quando avvengono, riguardano comunque i cosiddetti pesci piccoli.
Tuttavia, ciclicamente i media agitano lo spauracchio di un rigido controllo da parte dello Stato sui movimenti effettuati attraverso i conti correnti, ed ovviamente questo crea non poche ansie e timori negli animi dei risparmiatori.
Come bisogna comportarsi, quindi? È necessario essere prudenti nell’utilizzo del proprio bancomat?
Prelievi: come evitare attenzioni indebite
Nei giorni scorsi la Cassazione si è pronunciata in materia (sentenza 23162/17 del 4 ottobre 2017) precisando che gli utenti, a eccezione degli imprenditori, non sono obbligati a rispettare alcun tetto massimo, per quanto riguarda il prelievo di contanti dal conto corrente.
Hai avuto bisogno di usare il bancomat sei volte nell’ultima settimana, magari perché devi fare un regalo importante in occasione di un matrimonio, e hai paura di aver attirato l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate? Se sei lavoratore dipendente, autonomo, artigiano, titolare di partita IVA o prestatore di opera occasionale non sarai soggetto ad alcuna domanda indiscreta o controllo, neanche a distanza di anni. Quindi non sei tenuto a conservare scrupolosamente/maniacalmente scontrini, ricevute o altri documenti atti a dimostrare che uso hai fatto dei soldi.
Ne consegue che, in caso di sospetti da parte dell’Agenzia delle Entrate a seguito di prelievi ripetuti, ciclici e/o comunque cospicui, è proprio questa a dover fornire la prova del comportamento illecito presunto. Dunque, qualunque accusa deve essere documentata e corredata da evidenze concrete.
…e se hai un’azienda?
Diversa è la situazione per quanto riguarda gli imprenditori, infatti questi sono sottoposti a un duplice limite relativamente ai prelievi da conto corrente. I movimenti di contanti, infatti, non possono coinvolgere più di mille euro al giorno né superare il tetto di cinquemila al mese.
Nel caso in cui vengano sforate le due soglie e non sia specificato chi è il beneficiario dell’operazione, l’Agenzia delle Entrate può procedere all’accertamento fiscale.
Che succede in caso di versamento su conto corrente?
Immettere quantità considerevoli di liquidità senza fornire adeguate spiegazioni in merito alla sua provenienza è un atteggiamento rischioso, soprattutto se non si possiedono documenti scritti che possano chiarire le ragioni del movimento effettuato.
In tal caso, quindi, il Fisco può avvalersi della presunzione di colpa, partire dall’ipotesi che il denaro sia frutto di operazioni “in nero”, e quindi non sia stato inserito in dichiarazione dei redditi. Così, la somma viene sottoposta a tassazione e l’interessato sanzionato per il reato di evasione.
La redazione