Cartella esattoriale per zerbino del negozio. “Pubblicità irregolare”.

Cartella_esattoriale_zerbinoLa crisi ha avuto un merito

 
Ha aperto uno squarcio nel granitico, impari, rapporto tra cittadino e burocrazia. 
 
Quando sono emerse le difficoltà di privati e imprenditori nel far fronte al vasto numero di imposte, tributi e scadenze a loro carico, hanno cominciato a costituirsi, sul territorio e a livello nazionale, associazioni volte a far chiarezza sui crediti vantati dalla pubblica amministrazione. 
 
L’informazione ha fatto il resto, portando spesso all’attenzione della collettività gli episodi più eclatanti, in termini di illogicità giuridica.
 
Così si è creata una situazione duplice, contraddittoria, per cui, se da un lato i contribuenti si muovono per difendere i propri diritti, e sempre più frequentemente la giustizia dà loro ragione, dall’altra parte ciò non inibisce la burocrazia dall’avanzare pretese economiche stringenti, talvolta soffocanti.
 
In questi giorni un episodio verificatosi a Modena si è conquistato i riflettori; sono infatti state recapitate cartelle esattoriali originate da “tipologie pubblicitarie non dichiarate o anomale”. 
 
Tra queste, l’apposizione del nome del negozio sullo zerbino posti all’ingresso del locale. 
 
A emettere gli avvisi di pagamento è stato ICA, l’organo finalizzato a riscuotere, nel Comune, le imposte di promozione
 
Le tasse sulla pubblicità hanno carattere nazionale e sono disciplinate dalla legge, i cui controlli in termini di applicazione vengono effettuati su base locale. 
 
Quanto successo a Modena ha scatenato perplessità e malumori da parte dei commercianti, e ciò ha spinto il Comune a individuare un momento ad hoc per informare e sensibilizzare le associazioni di categoria.
 
Nel frattempo, la vicenda ha fornito lo spunto per una riflessione più ampia sul tema della legittimità di talune imposte.
 
Chiediamo di fare luce su un punto di estrema importanza: quali sono le procedure impiegate da ICA per accertare la violazione delle norme vigenti, e quindi irrogare le relative sanzioni?”. 
 
Così Mauro Salvatori, presidente Confesercenti Area di Modena.Aver emesso una cartella esattoriale per il nome apposto sullo zerbino equivale a tornare all’ottocentesca tassa sul macinato. Si tratta insomma di una decisione priva di motivazioni fondate, e quindi illecita”. Peraltro, conclude, nessun funzionario ha avvicinato il titolare dell’attività coinvolte o i dipendenti per ufficializzare le contestazioni mosse. 
 

Sos Equitalia: si cominciano a raccogliere i frutti del lavoro svolto sul territorio

Di tutt’altro tenore una notizia che arriva da Verona.
 
Nei giorni scorsi il punto civico di ascolto Anti-Equitalia costituito dal Movimento Cinque Stelle ha festeggiato il primo anno di attività. 
 
In dodici mesi sono state monitorate cartelle esattoriali e avvisi di pagamento per un totale di quasi 4 milioni di euro, ottenendo sgravi per circa 130mila
Nel frattempo, altri 450mila dovrebbero essere annullati da Agenzia delle Entrate, INPS e Regione Veneto
 
Il punto civico di ascolto Anti-Equitalia, che costituisce il riferimento per l’intera regione, ha ricevuto circa 2mila email, offrendo un servizio di sportello articolato in due giorni (mercoledì e sabato) e su appuntamento
 
Nel primo anno di attività si è intervenuti anche a sostegno di contribuenti residenti in Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
 
Il servizio, spiega lo staff, non mira a sostituire i professionisti che operano sul territorio. Piuttosto, intende offrire un sostegno, un primo luogo di informazione a chi, magari inaspettatamente, si vede recapitare un avviso di pagamento e, in preda al panico, non sa come muoversi. 
 
Il punto civico di ascolto Anti-Equitalia si avvale della collaborazione di un gruppo di commercialisti e tributaristi chiamati a verificare la fondatezza dei crediti pretesi. 
 
Chi vuole avvalersi del servizio offerto, come pure i professionisti che intendano collaborare a titolo gratuito, può scrivere all’indirizzo email sosequitalia@movimento5stelle-verona.it . 
 
 
 
da redazione