Cartella esattoriale: verifica se devi pagare oppure no
Suonano alla porta. E’ il postino
Agenzia delle Entrate Riscossione chiede migliaia di euro per sanare un debito di cui ignoravi l’esistenza, e che risale magari a svariati anni prima.
Che fare, quindi?
Niente paura: prima di rassegnarti a pagare l’importo indicato, verifica alcuni, fondamentali, elementi da cui dipende la legittimità e la fondatezza della pretesa di Aer.
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Origine ed “anzianità” del credito
Questi due fattori determinano i termini di prescrizione.
- bollo auto: decade dopo 3 anni;
-multe, contributi Inps e Inail, imposta locale sugli immobili e sulla spazzatura: decadono dopo 5 anni;
- Iva e Irpef decadono dopo 10 anni.
La cartella è stata preceduta da un avviso di accertamento?
Se il contribuente non ha già ricevuto un avviso di accertamento o una richiesta di pagamento (definiti atti presupposto) la cartella risulta illegittima e l’importo non più dovuto. Si può effettuare un controllo in tal senso chiedendo ad Agenzia delle Entrate Riscossione l’accesso agli atti amministrativi.
Vizi formali e vizi sostanziali
Si tratta di anomalie scaturite dall’avviso di ruolo che l’ente creditore inoltra ad AER delegando la riscossione della somma pendente. I vizi sostanziali riguardano una o più informazioni erronee contenute nell’atto; quelli formali hanno a che vedere, ad esempio, con la notifica.
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