Cartelle e pignoramenti: come evitare una torrida estate
Il 1° luglio si avvicina
E con questa data anche la ripresa delle procedure di riscossione da parte del Fisco. Contestualmente si rimetterà in moto anche la “macchina” di pignoramenti ed ipoteche relativi ai debiti congelati a seguito dell’esplosione della pandemia di Covid19.
La buona notizia è che il creditore NON può mettere le mani sull’intera somma depositata sul c/c del debitore o su stipendio/pensione mensilmente accreditati. Il cosiddetto pignoramento presso terzi, infatti, segue criteri ben precisi, ad esempio il limite di un quinto.
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Perciò, se il debitore è titolare di pensione sociale, il creditore NON può aggredire un importo superiore al 20% del suo ammontare.
È possibile evitare il pignoramento presso terzi?
Andiamo con ordine. La procedura si perfeziona attraverso una citazione indirizzata al debitore ed al terzo pignorato. Questi sono convocati davanti al giudice che, dopo aver accertato l’esistenza del credito, autorizza la trattenuta su stipendio/pensione.
Tuttavia, il debitore ha a disposizione una sorta di exit strategy: saldare la somma pendente o comunque concordare il rimborso rateizzato entro 10 giorni dalla notifica del pignoramento.
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La redazione