Cartelle esattoriali: “capodanno estivo” indimenticabile per i cittadini

Cartelle esattoriali

Cartelle_EsattorialiLo scorso luglio Equitalia è andata in “pensione”, e a rimpiazzarla è intervenuta Agenzia delle Entrate, prontamente ribattezzata AER (Agenzia delle Entrate Riscossione). L’attività di quest’ultima rischia però di essere notevolmente rallentata, se non profondamente compromessa, dalla necessità di far fronte alle conseguenze degli errori della prima.

Omessa notifica di cartelle esattoriali, scambi di persona e bollette addebitate ai defunti. Ce n’è per tutti i gusti. La macchina burocratica di Equitalia e degli enti locali si è spesso inceppata, in anni recenti, e le ripercussioni non hanno tardato a manifestarsi. Talvolta, fortunatamente, la giustizia ha riconosciuto le ragioni dell’ignaro contribuente, in altri casi, invece, “l’odissea delle scartoffie” è diventata qualcosa di molto simile a un tunnel senza uscita.

Quando l’ipoteca è un fulmine a ciel sereno

“Come se non bastasse il contraccolpo subito dalla crisi economica e dalle delicate dinamiche connesse alla separazione dalla moglie, nel 2016 a un professionista di Firenze è stata notificata un’iscrizione ipotecaria del valore di circa 100mila euro.

La causa? Una serie di cartelle esattoriali e un preavviso di ipoteca mai ricevuti”. Così Francesco Antonio Pentone, presidente Stac (Sportello Tutela Aziende e Cittadini).

Un comportamento, quello di Equitalia, che aveva impedito al contribuente di esercitare il proprio diritto alla difesa. Questo ha quindi avanzato ricorso, avvalendosi del supporto legale di Valentina Vitaglione (professionista convenzionata con Stac), ed ha incassato il verdetto positivo della Commissione Tributaria Provinciale di Firenze. L’iscrizione ipotecaria è stata quindi rimossa e l’ex agenzia di riscossione dovrà pagare le spese processuali per un totale di 2mila euro.

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Caro estinto ti scrivo…

A Conversano (Ba) i defunti resuscitano. Non si spiega altrimenti il “fiorire” di bollette e cartelle pazze destinate a persone non più in vita.

Una vicenda, questa, che non può che rinnovare il dolore ed esasperare la frustrazione dei parenti del caro estinto. Cosa fare, infatti, quando, dopo anni trascorsi nel tentativo (inutile) di comunicare agli enti preposti il decesso di un genitore, i figli continuano a subire una “pioggia” di richieste di pagamento?

Nonostante molti cittadini del comune barese si siano mobilitati per rendere nota la paradossale vicenda, utilizzando sia i canali social che quelli istituzionali, il Comune ha mantenuto un atteggiamento granitico. Per risolvere disguidi di carattere tributario, ha spiegato, è sufficiente contattare l’ufficio Gestione Servizi.

Evidentemente, però, la matassa non è così semplice da sbrogliare, considerando che negli ultimi giorni del 2017 centinaia di residenti hanno ricevuto comunicazioni inerenti le differenze Ici del 2012 maggiorate da sanzioni e interessi. A nulla sono valse le sollecitazioni, espresse più volte nel recente passato dai consiglieri, affinché dette notifiche venissero perfezionate in tempo reale, così da evitare di “stangare” i cittadini.

Viareggio: quando ripetute segnalazioni cadono nel vuoto

Da anni, puntuali come un orologio svizzero, le richieste di pagamento dei tributi raggiungono un’ottantenne vittima di uno scambio di persona. La donna, infatti, condivide nome e cognome con una ristoratrice.

Per almeno quindici volte, sottolineano i figli, l’anziana si è vista notificare le suddette comunicazioni, sebbene l’omonimia sia stata periodicamente comunicata agli uffici dell’ente riscossore.

Anche in questo caso, all’origine di tutto ci sarebbero alcuni “bug”, alcune lacune, nel trasferimento di competenze e nella trasmissione delle informazioni tra vecchi (Viareggio Patrimonio) e nuovi organismi competenti (I Care).

La rettifica dei dati inerenti Ici, Imu e Tasi, a detta del direttore Moreno Pagnini, starebbe infatti scontando le conseguenze del mancato aggiornamento, da parte dell’ex Viareggio Patrimonio, del database relativo alle denunce e alle procedure di autotutela avanzate dai contribuenti negli anni passati.

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La redazione