Cartelle esattoriali: cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Niente di buono sul fronte fiscale
Piovono infatti da più parti notizie foriere di gravi ripercussioni sui contribuenti. Dopo un’estate bollente, si prospetta quindi un autunno prima ed un inverno poi gelidi (letteralmente) e colonizzati da angosce più che fondate. Non si tratta solo dell’aumento indiscriminato delle bollette e (del costo della vita in generale), ma anche di una vera e propria roulette russa in cui pistola e proiettili sono sostituiti da cartelle esattoriali e notifiche di pignoramento.
Federcontribuenti: previsti 13 milioni di avvisi di pagamento
L’associazione che tutela i consumatori ha lanciato un allarme, corroborato da numeri e date. Il magazzino fiscale (vale a dire, i crediti vantati da Agenzie delle Entrate nei confronti dei contribuenti) ammonta a 26 milioni di cartelle esattoriali, accumulatesi in larga parte a causa della pandemia Covid iniziata nel 2020.
Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 circa metà di queste saranno recapitate ai diretti interessati, dopo una prima tranche di 7 milioni notificata entro luglio scorso.
Che fare, allora? Precipitarsi a pagare l’importo indicato non appena si riceverà la famigerata busta? Assolutamente no, la parola d’ordine è calma. A fare la differenza - e a salvare i contribuenti dall’ingiusto alleggerimento del portafoglio – sono i dettagli. Si stima che, se sarà confermato il trend degli ultimi cinque anni, circa la metà delle cartelle (il 56%, per l’esattezza) non sarà valida a causa di errori di varia natura (vizi formali e sostanziali).
Cassazione: cambia iter per impugnare le cartelle
Durante l’estate la Suprema Corte ha emesso una sentenza che ha rovesciato la procedura finora valida.
In passato si poteva contestare l’atto emesso da AER non appena si scopriva di avere un debito (magari dopo aver effettuato l’accesso sul sito istituzionale), appellandosi alla mancata notifica. Da qui in avanti per far valere le proprie ragioni in giudizio sarà necessario che il Fisco abbia intrapreso un’azione nei confronti del contribuente (ad esempio, il pignoramento).
La procedura classica rimane valida solo per una ristretta platea di contribuenti, ad esempio quelli che partecipano a gare d’appalto indette dalla Pubblica Amministrazione.
La redazione