Cartelle esattoriali: importanti precisazioni su prescrizione e multe
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Prima di entrare nel panico leggi con attenzione il contenuto della cartella. È fondamentale, infatti, verificare non solo “l’anzianità” del debito, ma anche la sua natura. Nelle settimane scorse, infatti, sono state emesse due sentenze che, in tal senso, ampliano il raggio d’azione dei contribuenti, offrendo ulteriori elementi per tutelare le proprie ragioni.
Prescrizione cartelle: il Tribunale di Ferrara si allinea alla Cassazione
Se una cartella viene notificata dall’ente riscossore dopo 5 anni dall’affidamento del credito, è possibile ricorrere in giudizio. A diffondere il contenuto di una delle ultime pronunce del Foro di Ferrara sono stati i legali di Confconsumatori Reggio Emilia. Questi hanno consigliato di ordinare cronologicamente e conservare tutti gli eventuali solleciti di pagamento ricevuti.
La sentenza è scaturita dalla vicenda di un 40enne di Ferrara che, a distanza di 7 anni dall’infrazione, si è visto notificare una cartella da circa 6mila euro. Il debito iniziale ammontava a 100 euro; l’importo lievitato è stato dichiarato decaduto dal Tribunale del capoluogo emiliano, che ha fatto riferimento a quanto dichiarato in precedenza dalla Corte di Cassazione. Viene quindi meno il precedente termine di 10 anni per la prescrizione.
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Stop agli interessi maturati da AER sulle multe
Questo, in breve, ha stabilito Nicola Brunetti (Giudice di Pace di Lecce) attraverso la sentenza 2561/2018 dello scorso 9 giugno. Dunque l’agente di riscossione non può applicare sulla somma iniziale interessi pari a un decimo per ogni semestre di ritardo. È stata quindi richiamata l’applicazione dell’articolo 203, comma 3 del Codice della Strada, che corregge l’articolo 27 della Legge 689/81 in materia di depenalizzazione delle sanzioni amministrative.
Il Giudice di Pace era stato chiamato in causa da una contribuente che, supportata dallo Sportello dei Diritti, si era opposta alle salate maggiorazioni applicate a una multa.
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La redazione