Cartelle esattoriali in sospeso? Hai due modi per rateizzarle
Chi dice Fisco, dice panico
Lo spauracchio che si agita più frequentemente nella mente del contribuente, infatti, è rappresentato da debiti inattesi e immotivati da saldare nel giro di qualche settimana.
La buona notizia è che questo scenario può essere scongiurato chiedendo un piano di rateizzazione ordinario o straordinario. Ecco quali sono le principali differenze tra i due.
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Estinguere il debito in sei anni: come fare?
La rateizzazione ordinaria consente di spalmare su 72 tranche mensili l’importo da pagare ad Agenzia delle Entrate Riscossione, a condizione che la somma sia uguale o inferiore a 100mila euro (comprensivo degli eventuali residui di rateizzazioni pregresse).
Per beneficiare di questa opzione è necessario inoltrare domanda online o a mezzo PEC.
Quando richiedere il piano straordinario di rateizzazione?
Se il debito è superiore a 100mila euro, il contribuente ha diritto a spalmarlo su 120 rate equivalenti a 10 anni, a seguito di domanda inviata tramite Posta Elettronica Certificata a cui allegare il proprio Isee. È infatti necessario documentare la propria situazione di difficoltà economica certificando che la tranche mensile da pagare, altrimenti, sarebbe superiore ad un quinto del bilancio familiare.