Cartelle esattoriali: pagamento non esclude diritto al ricorso
Chi paga ha sbagliato?
La Cassazione ha deciso che questo automatismo non è valido, perlomeno in materia di cartelle esattoriali. Così, con la sentenza n.20962 del 1° ottobre scorso, gli Ermellini hanno riconosciuto al contribuente indebitato il diritto di procedere al ricorso, anche dopo aver saldato la pendenza. In poche parole, pagare NON significa ammettere che la richiesta di Agenzia delle Entrate Riscossione era fondata.
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La motivazione alla base della pronuncia degli Ermellini è che il contribuente a volte decide NON spontaneamente di saldare il debito relativo a una multa, Imu o Tari scaduta, esclusivamente per evitare di incappare nell’esproprio forzoso del conto corrente, dei beni mobili ed immobili, e dell’odiato fermo amministrativo. Questo perché, purtroppo, i tempi della giustizia sono spesso più che dilatati.
Insomma, non è detto che chi paga…acconsenta.
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