Cartelle esattoriali: quando il debito non va (più) pagato
Il Fisco viene spesso visto dai contribuenti come un mostro mitologico
Il “braccio” dello Stato chiamato a riscuotere le imposte può comportarsi come un’entità che vampirizza le persone, derubandole dai frutti delle loro fatiche in un clima misto di silenzio e arroganza. A seguito della crisi economica del 2008 migliaia di contribuenti in tutta Italia sono stati schiacciati dalla disperazione e, non riuscendo a far fronte alle richieste del Fisco, si sono suicidati.
L’ondata di commozione e indignazione che ne è seguita ha portato, lentamente, ad alcune modifiche nella disciplina dell’attività dell’ente e dei suoi diritti e doveri. Non sempre, però, questo è stato sufficiente a risarcire in parte (anche umanamente) i parenti delle persone suicidate. Tra queste, Tiziana Marrone, vedova di Giuseppe Campaniello, artigiano edile che nel 2012 si diede fuoco davanti alla Commissione Tributaria di Bologna.
“Dopo che perdi un caro in queste condizioni, al dolore si somma l’angoscia”
La donna ereditò il debito del marito, 60mila euro iniziali lievitati fino a 200mila in tre anni a causa di mora e sanzioni. Dopo aver vinto in primo grado la causa contro lo Stato, Tiziana Marrone ha visto rovesciare la situazione in appello e ora è in attesa del responso della Cassazione.
“È giusto che lo Stato riscuota i suoi crediti, ma dovrebbe farlo tenendo conto delle specifiche e delicate situazioni in cui versano molti contribuenti costretti a barcamenarsi tra stipendi ridotti, spese vive e costi inattesi. All’epoca anche il direttore di Equitalia Befera aveva promesso di intervenire per risolvere la mia situazione, ma il tutto si è concluso con un nulla di fatto”.
Problemi con il recapito della cartella esattoriale? Puoi fare ricorso
In anni più recenti, fortunatamente, i casi a lieto fine per il contribuente si sono diffusi da un capo all’altro d’Italia. L’ultimo in ordine di tempo arriva da Pescara, dove un imprenditore è risultato vittorioso in una causa che lo vedeva contrapposto ad Agenzia delle Entrate Riscossione. L’uomo ha visto così decadere l’intimazione di pagamento relativa a un importo di circa 150mila euro, grazie al richiamo all’iter di notifica ex articolo Codice Procedura Civile.
Come in un sogno: anno nuovo…debiti cancellati con un colpo di spugna
Nei giorni scorsi i media hanno reso nota la storia di un pensionato 86enne di Olbia che sembra uscita da un film. A fine 2018 all’uomo viene notificato un pignoramento sulla pensione che dovrebbe coprire un debito di più di 15mila euro con l’allora Equitalia.
All’inizio del 2019 il pensionato si reca presso gli uffici di AER di Olbia e scopre che, a seguito dell’emanazione del Decreto Legge n.119 del 23 ottobre 2018, il debito iniziale di 20mila euro si è sgonfiato fino ad arrivare a circa 7mila. Inoltre, qualora dovesse decidere di aderire alla rottamazione ter, la pendenza si assottiglierebbe ulteriormente arrivando a circa 4mila euro. In totale, dunque, risparmierebbe circa 18mila euro.
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