Cartelle esattoriali: riapertura dei termini per usufruire della rottamazione?
Definizione agevolata, buona la prima
Moltissimi contribuenti, infatti, hanno usufruito del provvedimento che consente di saldare i propri debiti risparmiando su sanzioni e interessi di mora. Così, prendono sempre più corpo le ipotesi legate a una rottamazione bis delle cartelle, finalizzata a recuperare gli avvisi di pagamento più recenti e quelli “datati” precedentemente rigettati per errori formali.
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La definizione agevolata in cifre
Mentre il Ministero del Tesoro sta mettendo a punto la manovra di bilancio relativa al 2018, che si articolerà in buona parte in misure “finalizzate a tamponare l’evasione di alcune imposte, soprattutto indirette”, cominciano a delinearsi le cifre relative alla prima tornata della definizione agevolata. Da qui a due anni, infatti, il Governo calcola di recuperare 4,9 miliardi di euro, così suddivisi: 2.267 milioni nell’anno in corso, 2.403 milioni nel prossimo e 207 milioni nel 2019.
Un ammontare, questo, che conferma il trend positivo già riscontrato. Infatti, la rottamazione ha consentito di incassare, nel periodo 2016-2017, un miliardo e mezzo in più rispettivo ai 7,2 inizialmente preventivati.
Insomma, si potrebbe scegliere di puntare nuovamente sulla definizione agevolata anche per bilanciare il sostanziale insuccesso registrato dalla voluntary disclosure, ovvero l’emersione volontaria dei capitali portati all’estero. Il Governo stimava infatti di recuperare attraverso la misura 1,6 miliardi ma, realisticamente, dovrà accontentarsi di 850 milioni.
Rottamazione bis: chi riguarderà?
Qualora venissero riaperti i termini per accedere alla definizione agevolata, il provvedimento potrebbe riguardare le cartelle notificate nei primi tre-sei mesi del 2017, gli avvisi recapitati entro il 2016 e per i quali un’eventuale richiesta di rottamazione era già stata scartata dal sistema, e quanti erano decaduti dalla tornata precedentemente per una rata non pagata o versata in ritardo.
Secondo un calcolo del Governo la definizione agevolata bis farebbe affluire un importo pari a 1,5 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2018 e il 2019.
La redazione