Cartelle esattoriali: silenzio non vuol dire assenso
No risposta al contribuente? No pretesa!
Per la seconda volta un tribunale pugliese ha sbarrato la strada agli enti di riscossione intenzionati a battere cassa a dispetto dei dettami contenuti nella legge 228 del 2012. Questa sancisce infatti che, se l’istanza inoltrata dal contribuente al Fisco non ottiene risposta ENTRO 220 giorni, la pendenza si cancella automaticamente.
Eppure, capita fin troppo spesso che Agenzia delle Entrate Riscossione ed INPS portino comunque avanti la pretesa economica nei confronti del contribuente. Per fortuna, però, scegliendo con attenzione da chi farsi affiancare legalmente, è possibile ottenere l’applicazione del principio enunciato dalla legge 228 del 2012. Esempi emblematici, in tal senso, sono le sentenze emesse dal Tribunale di Bari (n.3401/2019) prima, e dalla Corte D’Appello di Lecce poi (n.427/2020).
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Nel primo caso un contribuente di Conversano ha ottenuto l’annullamento di una cartella esattoriale da 13 milioni di euro risalente al 2001 che non era mai stata notificata. Nel secondo caso, il malcapitato, oltre a incassare il responso favorevole della Corte D’Appello, ha visto condannare AER al pagamento delle spese processuali.
La redazione