Cartelle esattoriali “tagliate”: i più virtuosi sono i piccoli debitori

Quali effetti sta producendo la rottamazione bis, al netto del modo lusinghiero con cui è stata presentata?

Rottamazione-bis-cartelleI numeri parlano di un provvedimento riuscito a metà, in quanto la gran parte dei crediti riscossi dall’Agenzia delle Entrate provengono dai piccoli debitori. Insomma, viene da dire, i soliti noti restano nell’ombra…ed eludono i propri doveri fiscali.

A fare il punto sulla rottamazione bis è stato nei giorni scorsi il direttore di AER, Ernesto Maria Ruffini. Dati alla mano, le domande sono state circa 1 milione, i contribuenti coinvolti quasi 850mila e le cartelle da estinguere 4 milioni. L’ammontare complessivo è 14 milioni di euro, di cui si stima di recuperarne 9, al netto di aggio e sanzioni.

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Rottamazione bis: in pole position i “pesci piccoli”

Il provvedimento ha comprensibilmente suscitato grande interesse e aspettative da parte dei contribuenti con debiti di modesta entità. Questi, infatti, in genere si accompagnano a entrate magre, perciò “chiudere i conti” con AER rappresenta l’unico modo per tornare a dormire sonni tranquilli. Pagare le cartelle sospese è indispensabile, per scongiurare provvedimenti come l’ipoteca sulla casa o il fermo amministrativo dell’auto.

Ernesto Maria Ruffini ha spiegato che più di metà delle domande (53%) ha riguardato debiti al di sotto dei 1.000 euro. La quasi totalità degli interessati ha già saldato l’importo, o lo sta facendo. Altrettanto virtuosi sono anche quelli che hanno fatto richiesta per cartelle comprese tra 1.000 e 10.000 euro (86%); particolarmente diligenti quelli che hanno importi pendenti tra 10mila e 50mila euro (77%).

La nota dolente riguarda invece i debiti superiori a 100mila euro: in oltre la metà dei casi i contribuenti che hanno chiesto di accedere alla rottamazione bis non hanno neppure iniziato a pagare.

 

Quanti soldi arriveranno nelle casse di AER?

Ernesto Maria Ruffini ha anticipato che la prima tornata di rottamazione potrebbe fruttare quasi 8 miliardi e mezzo di euro, e cioè un miliardo in più di quanto inizialmente stimato.

Sembrerebbe incoraggiante anche il parziale bilancio della seconda tranche. Lo scorso anno infatti AER ha incassato 6 miliardi e mezzo di euro, a fronte dei 5 previsti. Tale, non preventivato, incremento sarebbe stato determinato dal fatto che quasi un quarto dei contribuenti ha scelto di saldare il debito in un’unica soluzione.

La redazione