Che fare se il tasso del finanziamento supera la soglia di usura?
Quali sono i fattori che rendono gli interessi di un mutuo illegittimamente alti?
Molteplici, e tra questi anche la voce di spesa relativa alla chiusura anticipata del contratto. A sancirlo è stata la sentenza n.77 del 15 gennaio scorsa emessa dal Tribunale di Pavia, che certamente sarà rilevante in termini di giurisprudenza anche a livello nazionale.
La pronuncia è scaturita dalla vicenda di una coppia lombarda che ha subito il pignoramento dell’immobile di residenza da parte della banca che aveva concesso il mutuo.
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Quali sono stati gli effetti della sentenza?
È stata sancita la parziale nullità del mutuo, ordinato il rimborso dei circa 50mila euro di interessi pagati e stabilito che l’istituto di credito non aveva il diritto di avviare l’esproprio forzoso.
Il mutuo era stato stipulato nel 2005 per un importo complessivo di più di 300mila euro; dopo averne restituiti 80mila, i coniugi si erano trovati in difficoltà economica e quindi non avevano più potuto far fronte alla rata mensile. L’intervento del giudice si è rivelato decisivo, in quanto era già stata avviata la procedura di vendita all’asta.
Come comportarsi in caso di mutuo usurario?
Chi ha richiesto un finanziamento può all’improvviso scoprire che il tasso applicato è illegittimamente alto. Magari le condizioni del mutuo risultavano usurarie già in fase di stipula e sottoscrizione: ciò rende il contratto parzialmente nullo. Ne consegue che gli interessi già versati devono essere rimborsati, e quelli mancanti non devono più essere pagati.
Può, invece, trattarsi di usura sopravvenuta, se il tasso iniziale diventa “fuori legge” a seguito dell’aggiornamento del valore soglia. In questo caso al mutuatario vanno restituiti gli interessi eccedenti la soglia di usura trimestrale.
Se confrontando il Tasso Annuo Effettivo Globale con quello soglia ti accorgi di aver subito usura, puoi ottenere il rimborso degli interessi eccedenti pagati. Inoltre, hai diritto a restituire, da quel momento in avanti, solo la quota capitale. Contestualmente puoi inoltrare un reclamo formale all’istituto di credito per ottenere un ricalcolo: la risposta deve arrivare entro 30 giorni.
Se ciò non succede o se ritieni la spiegazione ricevuta non sufficiente, entro un anno puoi rivolgerti all’Arbitro Bancario e Finanziario. E se la banca non si attiene al responso di questo, puoi procedere in Tribunale.