Come difenderti dalle ganasce alla macchina?

Avere un debito significa rischiare il fermo amministrativo 

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Un provvedimento, questo, che può compromettere seriamente la vita professionale e privata. Tuttavia, in alcuni casi, che vedono protagoniste categorie particolarmente bisognose o meritevoli di tutela, è possibile scongiurare l’applicazione delle ganasce. La legge dà trenta giorni di tempo per inoltrare l’istanza di contestazione dell’atto.

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Il fermo amministrativo in breve

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione può ricorrere all’iscrizione del provvedimento presso il Pubblico Registro Automobilistico laddove sia necessario garantire un credito (di qualunque ammontare) che rischia di non incassare. L’applicazione delle ganasce viene comunque preceduta da una comunicazione, notificata al debitore, con cui si avvisa che, se entro un mese la pendenza non viene estinta, il mezzo sarà bloccato. Per scongiurare quest’ultima azione, è necessario dimostrare che il bene mobile è funzionale all’esercizio della propria attività professionale.

La prima e più importante conseguenza del fermo amministrativo è che il veicolo non può circolare ma, se viene parcheggiato in strada, bisogna pagare l’assicurazione. Tuttavia, in genere non è necessario arrivare al vero e proprio pignoramento, in quanto il debitore, messo in difficoltà dal fatto di non potersi muovere liberamente, salda la pendenza entro i 30 giorni previsti dall’atto di preavviso.

 

Una rateazione per tornare a respirare

Il primo modo per evitare il blocco del veicolo è pattuire con Agenzia delle Entrate – Riscossione il pagamento in tranche del debito. Se la richiesta viene presentata prima che il fermo sia iscritto, lo stesso non può più essere registrato.

Qualora invece l’ente creditore abbia già inoltrato apposita comunicazione al PRA, l’applicazione delle ganasce risulta sospesa dal momento in cui viene saldata la prima rata, a patto che il contribuente comunichi l’avvenuto pagamento. Contestualmente, deve essere depositata presso il Registro la quietanza emessa dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Il fermo amministrativo è poi definitivamente cancellato a seguito del versamento dell’ultima tranche prevista.

E se l’auto è indispensabile allo svolgimento dell’attività lavorativa?

In questo caso si può evitare l’applicazione delle ganasce. Tuttavia, l’opzione è solitamente disponibile unicamente per professionisti, imprenditori o lavoratori autonomi, e a patto che non si possiedano altri veicoli.  Talvolta anche i dipendenti pubblici ne hanno usufruito, ma dopo aver dimostrato che la distanza tra casa e luogo di lavoro è notevole, e che non può essere coperta utilizzando il trasporto pubblico.

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La tutela dei disabili

Se il veicolo viene impiegato per il loro trasporto, è sufficiente presentare un’istanza ad hoc di annullamento del fermo amministrativo. Questa deve essere corredata da libretto/carta di circolazione, fattura di acquisto atta a dimostrare che la transazione è avvenuta beneficiando delle agevolazioni fiscali previste dalla legge 104/92, e contrassegno rilasciato dal Comune ai fini del “parcheggio auto per disabile”

La redazione