Come evitare passi falsi se devi scegliere l’assicurazione auto
Chi dipende dai trasporti pubblici lo sa
Poter fare affidamento su un mezzo di di cui si è proprietari è una comodità e un vantaggio, ma, ovviamente, il risparmio di tempo e la libertà hanno un prezzo … e questo corrisponde alla famigerata assicurazione. Qui di seguito qualche dritta per orientarsi nella giungla delle offerte, e coniugare convenienza e sicurezza.
Di cosa parliamo quando parliamo di assicurazione auto?
L’ordinamento giuridico italiano stabilisce che chi possiede una macchina debba sottoscrivere la polizza RC (Responsabilità Civile); questa copre eventuali danni determinati dal proprio veicolo o da altri. Esistono comunque altre assicurazioni, a carattere complementare e facoltative, che prendono il nome di ARD (Assicurazione Rischio Diverso) e che offrono una tutela ulteriore all’utente (ad esempio, in caso di incendio o furto).
Chi è intenzionato ad avvalersi di una polizza accessoria deve tenere presente che, dal punto di vista delle compagnie, il fattore discriminante è la stima commerciale del veicolo. Questa è calcolata in relazione alla fattura d’acquisto e alle quotazioni diffuse dagli esperti del settore. Per non rimetterci, quindi, è necessario verificare che l’importo assicurato sia maggiore o uguale a quanto vale realmente il mezzo.
Di quali elementi hai bisogno per scegliere bene?
Tanto per cominciare, la tua valutazione deve essere globale, e basarsi sul maggior numero possibile di fattori. Ad esempio, devi verificare, per ciascun preventivo (gratuito) ricevuto, quale tariffa ti viene applicata non solo il primo anno, ma anche quelli a seguire. È importante sapere a cosa vai incontro sia se ti capita un incidente, sia se non succede niente.
E ancora: hai controllato di essere stato inserito nello scaglione del bonus a cui effettivamente appartieni? La polizza ha un’estensione su base europea?
Pro e contro della personalizzazione
Circa 25 anni fa è stata introdotta la liberalizzazione dei mercati, disciplinata dal Decreto Legge Bersani (n.223/2006), e ciò ha permesso alle compagnie assicurative di essere sempre più competitive. Da quel momento in poi, infatti, le tariffe proposte sono state gestite autonomamente dalle varie società, e gli utenti hanno potuto scegliere tra un ampio numero di prodotti altamente differenziati, grazie a formule personalizzate.
Tipo di veicolo, caratteristiche del cliente e numero di incidenti subiti sono solo alcuni dei fattori che condizionano il processo di personalizzazione dell’assicurazione. Tuttavia, se è vero che una polizza tagliata su misura per te ha più probabilità di rivelarsi efficace, devi valutare attentamente le clausole sottoscritte, per evitare di ritrovarti a pagare, un giorno, per eventi a cui, inizialmente, non avevi neppure pensato.
Ad esempio, se assicuri il veicolo per unico conducente (tu), in caso di incidente che veda coinvolta la macchina, ma guidata da altri, potresti essere costretto a risarcire la compagnia.
Le insidie che si nascondono tra le clausole di rivalsa
In questo caso parliamo di condizioni contrattuali in cui si riduce o azzera la copertura assicurativa, e quindi la possibilità di essere rimborsati. Al contrario, sarà il cliente a dover pagare. In genere, tra le ipotesi di esclusione sono annoverati gli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di droghe o senza patente.
Per verificare quali sono le clausole di rivalsa a cui devi attenerti, fai riferimento alla nota informativa precontrattuale che ti è stata proposta.