Come liberare il conto corrente in caso di debiti?
Il pignoramento presso terzi può compromettere definitivamente la vita del debitore
L’impossibilità di disporre del proprio conto corrente incide non solo sulla quotidianità del privato cittadino, ma può determinare anche un contraccolpo professionale, nel caso di un imprenditore. L’iscrizione in Centrale Rischi equivale infatti a ricevere una sorta di lettera scarlatta, in quanto polverizza istantaneamente la credibilità riconosciuta dagli istituti di credito. Ne consegue la paralisi produttiva.
L’imperativo per il debitore è quindi agire tempestivamente per sbloccare il conto corrente. Le opzioni disponibili sono due: la conversione o la transazione con il creditore.
Traslocare il pignoramento per ottenere la “liberazione” immediata del conto
Questo, in breve, implica la procedura di conversione. Il debitore si rivolge al giudice per pattuire lo svincolo in tempi rapidi del proprio conto, impegnandosi a rispettare una serie di regole.
Il correntista trasferisce il pignoramento su un importo da depositare su un libretto ad hoc intestato alla procedura esecutiva e tenuto in consegna dalla Cancelleria del Giudice dell’Esecuzione.
L’ammontare della cifra da corrispondere è determinato dall’autorità giudiziaria, e deve comprendere oltre al capitale le spese e gli interessi.
In caso di pagamento rateale, dopo l’ultimo versamento l’intera somma viene trasferita al creditore. A questo punto si perfeziona lo svincolo del conto.
È necessario presentare la domanda per accedere a tale strumento prima che l’autorità giudiziaria assegni al creditore l’importo depositato sull’IBAN.
Transazione mediante scrittura privata
Si tratta di un accordo bonario stipulato tra debitore e creditore e finalizzato a liberare il conto corrente in tempi stretti, a seguito del parziale e immediato saldo della pendenza. Dopo questo l’eventuale differenza può essere corrisposta a rate.
Solitamente, ricorrendo alla transazione, l’importo da corrispondere al creditore risulta inferiore a quello che sarebbe stato fissato mediante conversione.
A ciò si aggiunge il fatto che il creditore rientra in possesso dei propri soldi – o quantomeno di una parte cospicua di questi – con estrema rapidità. Non deve quindi attendere il pagamento dell’ultima tranche per disporre materialmente della liquidità.