Come liberarsi del fermo amministrativo attraverso la rateizzazione
Indebitarsi ha sempre un prezzo
A cambiare, di volta in volta, è il bene – o i beni – che bisogna sacrificare per provare a estinguerlo. Succede però, che la “toppa” sia peggio del buco, e quindi il pignoramento presso terzi, quello immobiliare, o le ganasce fiscali, possono determinare una vera e propria paralisi nella vita (privata e professionale) del contribuente.
Fortunatamente, però, questo blocco, in molti casi, è reversibile. Ad esempio, è possibile riavere nella propria disponibilità l’auto o il motociclo su cui è stato apposto il fermo amministrativo, che è finalizzato a garantire, al creditore il recupero della cifra che gli spetta.
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Andiamo con ordine, però, perché non è sempre chiaro qual è il meccanismo che fa scattare questo provvedimento. Le ganasce fiscali arrivano se il contribuente non salda entro 60 giorni il debito (uguale o superiore a 800 euro) che Agenzia delle Entrate Riscossione gli ha notificato attraverso cartella esattoriale.
Qualora la pendenza sia inferiore a 1000 euro, il periodo di tempo concesso per il pagamento è di almeno 120 giorni; inoltre, il contribuente ha diritto a ricevere due solleciti.
Anche dopo che è trascorso questo periodo però, c’è un’ulteriore chance per chiudere la controversia. Infatti, dopo la comunicazione del fermo amministrativo, il cittadino può ancora, nei successivi 30 giorni, saldare l’importo dovuto, e tornare in possesso del mezzo. Le ganasce fiscali, a questo punto, vengono meno.
Se invece il pagamento resta inevaso, il fermo amministrativo viene annotato nel Pubblico Registro Automobilistico, ed eventualmente il Fisco può predisporre anche l’esproprio del mezzo e la vendita giudiziaria.
Terza – ma non meno rilevante – opzione, la rateizzazione. Il contribuente può infatti chiedere di essere (ri) ammesso a questa procedura, e dopo aver versato la prima tranche, può ottenere la sospensione del fermo amministrativo, acquisendo nuovamente il diritto a circolare con la sua auto.
Il congelamento del provvedimento deve essere registrato al PRA, e spetta al contribuente occuparsene, dopo essersi fatto rilasciare una comunicazione ad hoc da Agenzia delle Entrate Riscossione.
Sfidare la sorte mettendosi su strada senza aver chiesto e ottenuto la rateizzazione e senza aver PRIMA saldato il debito con lo Stato, non è consigliabile. Si rischia infatti una multa compresa tra 2mila e 8mila euro circa, e chiaramente viene sequestrata l’auto o il motociclo.