Come si tutela il creditore se il debitore è senza lavoro?
La disoccupazione (Naspi) può essere pignorata in caso di debiti?
Sì, a patto che il creditore rispetti il cosiddetto minimo vitale, e cioè un importo calcolato in relazione all’assegno sociale nella misura di un quinto o di un decimo.
Qual è la finalità della Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego?
La Naspi rappresenta una misura solidale il cui ammontare concorre a colmare il mancato stipendio, soddisfacendo i bisogni primari.
Che succede però, se PRIMA di iniziare a percepire la Naspi si sono contratti debiti?
In linea generale il creditore si tutela tramite lo strumento del pignoramento, che assicura l’incasso della somma pendente impedendo cessioni o donazioni ad hoc da parte del debitore. Se il valore dei beni mobili e immobili non è sufficiente, si interviene espropriando una quota di stipendio, pensione o, appunto, Naspi, rispettando il tetto massimo fissato dalla legge.
Naspi: la percentuale pignorabile è variabile
Se la Naspi è già disponibile sul conto corrente del debitore, può essere pignorata solo per la quota eccedente il triplo dell’assegno sociale, fissato quest’anno a 448,07 euro.
Qualora invece l’indennità non sia ancora stata accreditata potrà essere “aggredita” solo la parte restante dopo aver decurtato l’assegno sociale aumentato del 50%.
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La redazione