Comprare casa all'asta: pro e contro
Complice la pandemia di Covid19 anche le vendite all’asta si sono digitalizzate
Ciò ha comportato una esemplificazione delle procedure di partecipazione, ed un crescente interesse da parte di chi vuole comprare casa a prezzi accessibili. Vi potrebbe quindi essere capitato, negli ultimi due anni, di sentirne parlare da più di una persona della vostra cerchia di amici/conoscenti e/o in famiglia.
L’appeal delle vendite all’asta è fondato su un indubbio risparmio: si stima infatti che in questo caso l’acquirente versi il 20-40% in meno rispetto a quanto gli sarebbe costato l’immobile utilizzando i canali “tradizionali”.
Tuttavia, è bene sapere che alcuni aspetti procedurali rendono l’acquisto tramite asta impegnativo, in termini di tempo e non solo.
Aste immobili: le cose da fare PRIMA
Anche se potrebbe suonare strano o inaspettato, se si è davvero interessati ad entrare in possesso dell’immobile, è necessario muoversi con congruo anticipo. E questo perché la semplice partecipazione all’asta comporta un requisito da non sottovalutare, vale a dire il deposito preventivo presso il tribunale di un acconto. L’ammontare di quest’ultimo varia a seconda che l’asta sia senza incanto o con incanto.
Nel primo caso la somma da versare deve essere pari al 10% del prezzo offerto, e nel secondo caso, invece, pari almeno al 10% della base d’asta.
A questo punto potrebbe sorgere una (lecita) domanda: quindi chi non dispone nell’immediato di una certa liquidità si vede precludere in automatico la partecipazione all’asta? No, perché a questo punto subentrano le banche.
L’aspirante acquirente può dunque chiedere un mutuo finalizzato a partecipare all’asta, e ricevere un importo equivalente all’80% del valore stimato dell’immobile.
Attenzione, però. Se al termine dell’asta sarà qualcun altro ad aggiudicarsi il bene, la somma ottenuta andrà restituita alla banca…augurandosi che il contratto stipulato non prevedesse penali in caso di estinzione anticipata.
La redazione