Conto corrente di Agenzia delle Entrate pignorato da contribuente
Che succede quando il riscossore non paga i suoi debiti?
Quasi sempre il contribuente resta a mani vuote, e ulteriormente disilluso circa l’efficienza della macchina della giustizia. Fortunatamente, però, arriva poi l’eccezione in grado di placare – quantomeno simbolicamente – la sua “sete” di riscatto.
È di questi giorni la notizia del pignoramento presso terzi del conto di Agenzia delle Entrate Riscossione, che aveva subito una condanna civile ed era stata quindi chiamata a pagare le spese legali.
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Agenzia delle Entrate Riscossione era stata sorda ai numerosi solleciti e all’atto di precetto inviati dall’avvocato del contribuente. Così è stato avviato il pignoramento presso terzi di un importo di 600 euro.
L’esproprio sarà effettuato dal conto corrente di AER attivato presso Poste Italiane e avrà come beneficiario il legale.
Cosa insegna la vicenda? Che la sollecitudine del Fisco viene canalizzata esclusivamente nella riscossione dei suoi crediti. Quando invece i ruoli si ribaltano, il contribuente è costretto a frustranti odissee – con conseguente spreco di tempo, ed energie, anche da parte di chi amministra la giustizia – per recuperare importi irrisori.
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