Conto corrente in rosso: cosa è cambiato (in peggio) nel 2021
Essere bollato come moroso è come fare un tatuaggio di coppia sulla scia della passione
Gli effetti – negativi - a lungo termine rischiano di essere profondi e reversibili a caro prezzo (letteralmente). Il 2021, infatti, non è stato funestato solo dal protrarsi della pandemia di Covid19, ma anche dalle nuove regole targate Eba (Autorità Bancaria Europea) in materia di default, sconfinamenti e messa in sofferenza di privati e aziende.
Oltre il danno, la beffa, questo giro di vite normativo era stato deciso in tempi “non sospetti”, vale a dire prima che l’esplosione del Coronavirus potesse anche solo essere immaginato, dall’opinione pubblica.
A cosa si va incontro, oggi, in caso di conto corrente in rosso?
Le più immediate conseguenze sono la classificazione a moroso e l’impossibilità di effettuare ulteriori operazioni attraverso il proprio Iban.
Ti potrebbe interessare
Cancellati 30mila euro debiti (e gli enti locali devono pagare le spese legali)
In quali casi la banca può determinare il tuo default?
È un termine inglese, questo, con cui si identifica l’insufficienza di risorse patrimoniali finalizzate a far fronte alle obbligazioni sottoscritte.
Tale casistica insorgerà, a partire da quest’anno, se il debito è più “vecchio” di tre mesi supera i 100 euro (privati) o 500 (aziende) ed equivale a più dell’1% dell’importo inizialmente erogato, e se l’istituto di credito reputa improbabile il rientro del cliente senza adottare procedure straordinarie.
Niente più sconfinamento, quindi?
No, a meno che non sia la banca, esplicitamente, a prevedere questa opzione, anche previa applicazione di commissioni, in casistiche specifiche quali la necessità di pagare bollette o stipendi.