Coronavirus: via libera al blocco del pagamento rate mutui
Oggi, 16 marzo 2020 il Governo Conte ha varato il Decreto Cura-Italia
Il provvedimento contiene molteplici misure finalizzate al sostegno economico dei cittadini che, in questa fase di emergenza in cui regnano fluidità e instabilità, hanno una sola certezza: il ridimensionamento – se non addirittura la perdita – del lavoro. Con tutto ciò che ne consegue, basti pensare all’impossibilità di rispettare le scadenze (mutui, tributi, bollette), e la necessità di ricevere un sussidio che compensi l’assenza di stipendio o che, in caso di drastica riduzione, lo integri.
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I provvedimenti contenuti nel Cura-Italia richiederanno lo stanziamento di 25 miliardi di euro, l’equivalente di una manovra finanziaria. A riprova della gravità del momento e dell’impossibilità di rimandare ulteriormente un energico e capillare intervento dello Stato, c’è il fatto che domenica 15 marzo il Consiglio dei Ministri è stato preceduto da una riunione di otto ore, al termine della quale si sono messi al lavoro i tecnici. La corposità del Decreto si può riassumere nella sua lunghezza: 120 articoli che, auspicabilmente, esamineranno tutte le sfaccettature e le ricadute della pandemia sul Paese, indicando gli strumenti per contrastarla/contenerla.
Tra le misure più attese c’è il congelamento per un massimo di 18 mesi del pagamento delle rate dei mutui. I beneficiari saranno i lavoratori dipendenti che subiranno la cassa integrazione o un drastico taglio di ore e stipendio. Tale azione puntellerà il preesistente Fondo Gasparrini, che però prevede uno “sbarramento” in base all’Isee e alla somma originariamente finanziata (entro 250mila euro).
L’accesso al Fondo Gasparrini verrà esteso inoltre ai lavoratori autonomi, a patto che, nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 registrino un -33% di fatturato (o anche di più) rispetto all’ultimo trimestre 2019 a causa delle restrizioni alle attività produttive determinate dal Coronavirus.
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La redazione