Covid19: cosa cambia per le partite Iva
Il Decreto Sostegni porta buone notizie anche ai liberi professionisti
Il provvedimento appena varato, infatti, mette a disposizione contributi a fondo perduto per l’anno in corso destinati a titolari partita Iva residenti in Italia, che gestiscono un’azienda, praticano un’arte, una professione o operano nel comparto agricolo.
Nello specifico i beneficiari degli aiuti, erogati a partire dall’8 aprile prossimo, saranno quanti potranno certificare una riduzione del fatturato nel 30% (differenza tra la media mensile registrata nel 2019 e quella relativa al 2020). Ciascuna partita Iva riceverà una somma compresa tra mille e 150mila euro.
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Il meccanismo di distribuzione dei contributi è stato perciò sensibilmente modificato, rispetto a quanto previsto, l’anno scorso, fino al Decreto Ristori 4. Oggi i codici Ateco hanno smesso di rappresentare un fattore discriminante e ultimo, ma non meno importante, il tetto massimo dei ricavi della partita Iva che fa richiesta viene innalzato a 10 milioni di euro (prima erano 5 milioni di euro).
L’importo verrà calcolato attraverso cinque diversi scaglioni correlati a ricavi e compensi e potrà essere erogato direttamente, o re-impiegato in fase di compensazione attraverso F24.