Debiti con il Fisco? La prescrizione può cambiarti la vita…
Agenzia delle Entrate Riscossione bussa alla porta per chiedere 800mila euro
Che fare? Paura, confusione e impotenza sono stati d’animo assolutamente comprensibili, ma è necessario non permettere loro di sopraffarci. In caso contrario l’epilogo annunciato sarà, quasi certamente, soccombere all’abbraccio mortale della burocrazia. Un’emblematica vicenda, in tal senso, si è recentemente verificata a Venafro, in Abruzzo.
Una commerciante, la cui attività era situata al confine tra questa regione e il Molise, si è vista notificare nel 2017 una cartella esattoriale di 780mila euro. A detta dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sarebbero stati evasi i crediti previdenziali ed assistenziali nel quinquennio 2000-2005. Nel frattempo, però, l’esercizio aveva già cessato di essere attivo.
La donna non aveva avuto il tempo di tirare un sospiro di sollievo a seguito dell’estinzione, tramite sgravio, di un precedente debito verso l’INPS, che l’allora Equitalia le chiedeva conto del periodo compreso tra il 2000 e il 2005. Secondo l’agente di riscossione la sua attività commerciale si trovava nell’area del cratere, e, in virtù di una legge regionale, avrebbe dovuto sottostare alla sospensione dei termini di prescrizione.
L’avvocato della contribuente è riuscito a dimostrare che la sede non era localizzabile in tale zona, e così il Tribunale di Sulmona ha certificato la prescrizione dei crediti pretesi.
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La redazione