Debiti: quali atti sono già in ripartenza?
Non di sole cartelle esattoriali vive Agenzia delle Entrate Riscossione…
Dunque, lo stop a (35 milioni di ) nuovi invii fino a fine aprile sancito dal Decreto Sostegni NON impedisce tout court al Fisco di battere cassa. Tant’è che in queste settimane, secondo alcune stime, i contribuenti indebitati si vedranno notificare atti di diverso tipo (accertamenti, contestazioni, irrogazione di sanzioni…) ma la cui sostanza non cambia. Si tratta di comunicazioni finalizzate alla riscossione di circa 15 milioni di euro rimasti congelati nel 2020, l’annus horribilis della pandemia (8 marzo 2020 – 31 dicembre 2020).
La notifica delle suddette tipologie di atti avverrà secondo un criterio cronologico, a specificarlo è stato il provvedimento ad hoc a firma di Ernesto Maria Ruffini, direttore di AER. Ciò significa che a partire prima dalle sedi locali dell’ente saranno accertamenti, contestazioni, irrogazioni di sanzioni e comunicazioni del recupero del credito d’imposta più anziani.
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Qual è la differenza tra accertamento e contestazione?
Il primo è il provvedimento tramite cui il contribuente viene ufficialmente informato della rilevazione di un debito a suo carico a seguito di un controllo mirato. L’atto di accertamento è valido se e solo se riporta l’origine del credito vantato dall’ente, il relativo ammontare e le aliquote applicate.
La contestazione, invece, ha una struttura più complessa, che, tra gli altri elementi, deve contenere l’informazione dell’illecito imputato alla controparte, le relative prove, il quadro normativo di riferimento, e l’indicazione del termine di 60 giorni entro cui estinguere la pendenza.
La redazione