Debiti: sotto quale importo non è ammesso il fermo auto?
Sfatiamo un luogo comune
Nessuno (o quasi) decide a cuor leggero di “aggirare” un creditore. A parte i pregiudicati o le persone senza scrupoli, a nessuno piace accumulare pendenze verso privati, verso le banche, o verso lo Stato.
Anzi, il più delle volte la “nascita” di un debito è preceduta da problemi familiari e/o di salute, da notti insonni, dall’angoscia e da svariati dubbi. Perché una qualunque pendenza non scompare, non si dissolve magicamente, al contrario, con il passare del tempo può determinare un effetto slavina. Produrre conseguenze esponenzialmente dannose a causa di “optional” come gli interessi di mora, determinando così l’ipoteca e/o il pignoramento dell’immobile di residenza, o il fermo amministrativo e le ganasce fiscali all’auto.
È quindi legittimo chiedersi se esiste un importo minimo al di sotto del quale, in caso di debiti, il creditore NON può rivalersi sul veicolo del debitore. Limiti economici peraltro previsti anche nel caso in cui il bene “aggredito” sia un immobile
Sotto quale cifra NON non è consentito il fermo amministrativo?
La cattiva notizia, per i cittadini indebitati, è che la legge non si è pronunciata in merito. Quindi, teoricamente possono essere apposte le ganasce fiscali anche per debiti di poche centinaia di euro.
Anni fa si era espressa in merito Equitalia Spa, l’agenzia statale di riscossione fiscale, fissando duemila euro come limite minimo per il fermo amministrativo di UN veicolo di proprietà del debitore.
Se invece la pendenza era compresa tra duemila e diecimila euro, il creditore avrebbe potuto intervenire richiedendo le ganasce fiscali per un massimo di dieci veicoli intestati al debitore. Qualora l’importo da saldare fosse stato superiore a diecimila euro, invece, il fermo amministrativo sarebbe potuto intervenire su TUTTI i veicoli del debitore.
Nel 2017, però, Equitalia Spa è stata rimpiazzata da Agenzia delle Entrate Riscossione, quindi queste regole generali non sono più state valide. Ed in tempi più recenti la Suprema Corte ha dichiarato che il fermo amministrativo è ammissibile INDIPENDENTEMENTE dall’ammontare del debito, in quanto tale provvedimento ha il solo scopo di sollecitare il saldo da parte del debitore.
Sono però necessarie due notazioni che possono – almeno parzialmente – tranquillizzare chi ha una pendenza e teme che da questa possano scaturire le ganasce fiscali.
Affinchè la misura si concretizzi è necessario che, A MONTE, sia avvenuta la notifica della relativa cartella, e che, in seconda battuta, il debitore abbia avuto ALMENO trenta giorni di preavviso prima che scatti effettivamente il fermo. Tale finestra temporale è necessaria in quanto rappresenta “l’ultima spiaggia” offerta per regolarizzare la propria posizione e scongiurare il blocco del veicolo.
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La redazione