Decreto Semplificazioni: più tutele per le famiglie indebitate
Il pignoramento di un bene immobile innesca un doppio dramma nella vita del debitore
Non solo, infatti, si perde il luogo che rappresenta la casa e la famiglia, con tutto quello che comporta a livello emotivo, ma bisogna anche affrontare con tempestività un problema concreto. Vale a dire, il bisogno di avere un tetto sulla testa.
Il Decreto Semplificazioni (n.135 del 2018) recentemente convertito in legge ha introdotto importanti novità in materia. Riscrivendo l’articolo 560 del Codice di Procedura Civile, infatti, ha sancito che il debitore ha tempo fino a 60 giorni – prorogabili a 90 – dopo il decreto di trasferimento per sgomberare l’immobile. Un modo, questo, per attutire, o quantomeno ritardare, l’insorgere di ulteriori criticità per chi si trova in delicate condizioni economiche.
Specularmente, però, il debitore e la sua famiglia devono assolvere alcuni obblighi, primo tra tutti gestire con la diligenza del buon padre l’immobile al fine di preservarne l’integrità. Questo, peraltro, non può essere affittato senza il via libera del giudice dell’esecuzione.
In quali casi è possibile sgomberare l’immobile? Se non è abitato, e se il debitore e i suoi conviventi impediscono la visita di potenziali acquirenti o non custodiscono il bene nei modi previsti dalla legge.
Il Decreto Semplificazioni ha inoltre sancito la creazione di un Fondo di Garanzia di 50 milioni di euro dedicato alle aziende che, pur avendo crediti verso lo Stato, sono impossibilitate a far fronte alle rate dei finanziamenti ottenuti.
Leggi anche
Che fare se il tasso del finanziamento supera la soglia di usura?
La redazione