Di cosa parliamo quando parliamo di reddito di cittadinanza?
Qual è la distanza tra proposta e fatti, tra intenzioni e realtà?
La domanda è particolarmente stringente quando si parla di politica; le promesse formulate in campagna elettorale, infatti, giocano spesso un ruolo decisivo ai fini del “salto” da candidato a onorevole.
In tal senso, nei mesi scorsi il reddito di cittadinanza ha rappresentato per il Movimento Cinque Stelle un vero e proprio jolly. Forse addirittura un passe-partout che ha consentito di guadagnare la fiducia degli elettori più esigenti e diffidenti. È stato quindi successivamente inserito nel contratto di governo siglato con la Lega.
In cosa consiste tale misura? Chi potrà beneficiarne e come sarà attuata concretamente? Proviamo a fare il punto.
Cos’è il reddito di cittadinanza?
È un provvedimento, questo, che mira a sostenere materialmente i circa 10 milioni di italiani che non hanno un reddito o che ne percepiscono uno troppo basso. L’obiettivo è duplice: scongiurare lo spettro della povertà e favorire la qualificazione professionale, così da garantire l’attuazione concreta del diritto al lavoro.
A oggi l’ISTAT ha fissato a 780 euro la soglia minima reddituale sotto la quale insorge una condizione di povertà. Detto importo varia comunque in rapporto alle dimensioni del nucleo familiare.
Requisiti e doveri da rispettare per beneficiarne
Il reddito di cittadinanza è destinato ai cittadini italiani maggiorenni disoccupati/occupati/pensionati che vivono al di sotto della soglia di povertà.
Inoltre, se l’interessato ha un’età compresa tra 18 e 25 anni, deve dimostrare di possedere una qualifica professionale, un diploma di scuola superiore, o di frequentare un corso propedeutico all’accesso a uno di questi titoli.
Chi percepirà il reddito di cittadinanza sarà tenuto a iscriversi a un Centro per l’Impiego – struttura che il Movimento Cinque Stelle prevede di sviluppare – e prendere parte a iniziative di utilità sociale per 8 ore la settimana.
È richiesta inoltre la frequenza a corsi di formazione, e l’accettazione di uno tra i primi tre lavori proposti dal Centro per l’Impiego di riferimento. In caso contrario il sussidio erogato sarà ritirato.
Recentemente Di Maio ha dichiarato che la costituzione di un fondo dedicato al reddito di cittadinanza è uno dei primi punti del programma di governo da attuare. Nei mesi scorsi l’esponente del Movimento Cinque Stelle aveva peraltro anticipato che, a tal fine, sarebbero stati impiegati circa 20 miliardi di euro recuperati tassando gioco d’azzardo e concessionari autostradali.
Cosa pensa il Direttore dei Centri per l'Impiego del reddito di cittadinanza? Guarda il video