«Equitalia fa pagare due volte i cittadini onesti»
16.04.2015 11:16
Conoscete il detto “due pesi e due misure”? Riassume efficacemente la disparità di trattamento che caratterizza gli errori dei cittadini e quelli delle istituzioni. Infatti, se i primi vengono perseguiti, in genere, in modo quasi scientifico ed eclatante, i secondi sono sistematicamente trascurati o, nella migliore delle ipotesi, passano sotto silenzio anche quando vengono risolti. A testimoniarlo la storia di Francesco Ceglie, che per fortuna ha un “lieto fine”.
«Dopo una verifica una banca, mi accorgo che qualcosa non torna»
Nel 2012 l’uomo effettua un controllo del suo conto corrente, dopo che il Comune di Bari disdice il Servizio Riscossione a Equitalia. A destare la sua attenzione, due addebiti, per un totale di circa 600 euro, il cui beneficiario risulta essere proprio Equitalia. Tuttavia, sembra impossibile saperne di più. Così, Ceglie chiede chiarimenti direttamente alla sede locale dell’agenzia, e contemporaneamente alla propria banca. La risposta di quest’ultima è un fulmine a ciel sereno: «La informiamo che l'autorizzazione RID, da Lei revocata in data 07/07/2010, è stata nuovamente attivata dall'azienda creditrice con messaggio di riallineamento elettronico pervenutoci in data 07/09/2010». Peccato però che nessuno si sia premurato di avvisarlo di quanto stava succedendo.
«Incredibile pagare due volte per le stesse bollette»
Ceglie chiede e ottiene di incontrare un dirigente di Equitalia, e questo gli spiega che la società è stata “spezzettata” in tre macroregioni. La Puglia fa capo a Equitalia Sud, la cui sede è a Catanzaro. Ciò rende materialmente impossibile rintracciare la documentazione relativa al riallineamento. L’uomo però non si arrende e viene a capo di quello che si rivela un equivoco. «Dopo rinnovate rimostranze, affermando e dimostrando che tutte le mie bollette erano state regolarmente pagate alle date stabilite e che tali importi non mi risultavano affatto, vengo a conoscenza che queste somme riguardavano un altro contribuente (una società) che tra l’altro aveva saldato tutto alla scadenza». La caparbietà del cittadino viene premiata, ma, una volta di più, emergono le criticità della macchina burocratica. «Io sono stato rimborsato quasi subito ma, ad oggi, nessuno mi ha saputo dire cosa sia successo. E chi paga per queste falle?».
(Fonte: Beppe Grillo)