Equitalia ha l’obbligo di garantire accesso agli atti al contribuente
L’Agenzia di Riscossione deve custodire gli atti relativi alle pretese esattoriali fino a prescrizione degli stessi, ovvero 10 anni. Inoltre, qualora il cittadino lo richieda, deve essere messo in condizioni di poter visionare i documenti che lo riguardano. Ad esempio, le cartelle di pagamento. A ribadirlo, una sentenza emessa dal Consiglio di Stato lo scorso 30 novembre.
Detto obbligo nasce dall’esigenza di mettere il contribuente in condizione di utilizzare gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento per potersi difendere da atti di Equitalia illegittimi.
L’episodio che ha determinato l’emissione della sentenza da parte del Consiglio di Stato riguardava la mancata riscossione di tributi nel quinquennio stabilito. In casi del genere, è “sintomo” di diligenza, da parte dell’Agenzia di Riscossione, mantenere una copia di tutta la documentazione fino a quando il credito non è stato recuperato. La prova documentale, infatti, è ritenuta fondamentale.
Nel caso in questione è stata accolta la richiesta del cittadino avere accesso agli atti che lo riguardano, mediante estrazione di copia, entro un mese.