Equitalia sbaglia. Imprenditore si vede notificare un importo di 1,5 milioni di euro e perde tutto
Ci risiamo, l’Agenzia di Riscossione sbaglia, e a farne le spese è il contribuente
È crudelmente comico notare che, laddove questa sia in credito, passa con estrema rapidità all’incasso, ma quando si tratta di rettificare un suo errore, non è altrettanto rapida. A farne le spese, stavolta, è stato un imprenditore di Rimini, sulle cui spalle era piombato, implacabile, un importo di 1 milione e mezzo di euro. Fortunatamente il Giudice Civile ha riconosciuto le sue ragioni e lo ha annullato, parlando di uno sbaglio procedurale. Il sollievo dell’uomo, dopo aver appreso questa notizia, è stato solo parziale. La situazione in cui versa resta infatti molto grave, e lui stesso ammette di comprendere la disperazione che ha colpito chi, in condizioni analoghe alla sua, è arrivato a suicidarsi.
Eppure l’imprenditore riminese aveva dimostrato sin da giovane le sue capacità, tant’è che aveva messo su un’azienda con un fatturato da due milioni e mezzo di euro. Finchè la crisi non ha colpito i soggetti con cui collaborava e che, per una sorta di effetto domino, sono falliti uno dietro l’altro. Posto davanti a un bivio, l’uomo ha preferito pagare dipendenti e creditori, accantonando momentaneamente il versamento delle tasse.
Così, è iniziata una pioggia di cartelle esattoriali culminata con la notifica di un importo superiore ai 200.000 euro. È seguita la vendita all’asta dell’immobile, e l’imprenditore si è ritrovato solo. Anche le banche lo hanno abbandonato. Da qui è iniziata la sua guerra contro lo spropositato importo di 1 milione e 600mila euro richiesti, a fronte del debito effettivo di 400.000.
La decisione del Giudice Civile viene definita la vittoria di una battaglia, ma l’imprenditore non dimentica le fasi precedenti, durante le quali, addirittura, è stato definito un ladro. Un’umiliazione che ha ferito moltissimo il suo orgoglio. «Ho pagato i miei operai e i creditori perchè quella è gente che lavora per mangiare. Equitalia non può rovinare la gente, deve punire chi sgarra non i poveretti. Capisco quelli che si sono ammazzati, ma io la soddisfazione di togliemi la vita non la dò a nessuno».