«Equitalia vuole 50mila euro, ma chi ce li ha? Noi non riusciamo neanche a mangiare»
08.04.2015 16:35
Smettere di pagare le tasse non è una scelta. È, piuttosto, qualcosa di inevitabile. Perlomeno per i cittadini onesti, che a volte si trovano stritolati. Incastrati, come si suol dire, tra l’incudine e il martello. Perché non c’è niente di peggio che dover decidere tra onorare i debiti e dar da mangiare alla propria famiglia. Arriva dal Friuli la storia di Vincenzo, un artigiano 50enne a cui Equitalia ha chiesto 53.000 euro. «Il punto è che io voglio estinguere questa pendenza, ma non sono nelle condizioni materiali di poterlo fare. Al momento non ho neanche un lavoro».
«Che cosa devo pagare, esattamente?»
Un anno fa l’uomo riceve un bollettino dall’Agenzia di Riscossione. Appena legge l’importo, gli crolla il mondo addosso. Cade dalle nuvole, anche perché non gli vengono date ulteriori spiegazioni né sulle motivazioni né sulle modalità di rimborso del debito.
I problemi finanziari, per Vincenzo, sono iniziati dopo l’avvio della sua azienda. In una prima fase, nel 2005, tutto sembrava procedere per il meglio. L’attività aveva ingranato rapidamente. Con la stessa velocità, il secondo anno, la situazione è cambiata. L’uomo non riesce a far fronte alle spese. Basta qualche passo falso, e si ritrova con 15 cartelle esattoriali recapitate in un solo giorno.
Debiti con i fornitori, bollette scadute … e non ce la fai più
«Vorrei chiedere una rateizzazione, ma in questo momento vorrebbe dire prendere in giro sia me stesso sia lo Stato. Nella mia situazione non sono in grado di pagare». È questa l’amara constatazione di Vincenzo. «Di questo passo, dove arriveremo? Non so darmi risposta, ma certamente non voglio rubare, dopo 30 anni di rispettata carriera. Lo Stato ha il dovere di fare qualcosa per chi è allo stremo».