Essere disoccupati ai tempi del Covid19: l’attesa infinita
Cassa integrazione: dove eravamo rimasti?
Aprile volge al termine, ma migliaia di italiani, loro malgrado impossibilitati a lavorare, non hanno ancora ricevuto il sussidio. Conte aveva dichiarato che entro metà aprile chi era rimasto disoccupato avrebbe ricevuto i soldi e invece, come abbiamo raccontato giorni fa, i fortunati sono stati circa il 50%, e solo perché ad aprire il portafoglio sono stati i datori di lavoro, che adesso aspettano il rimborso dell’Inps.
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Governo, Abi e parti sociali si erano accordati per consentire ai lavoratori disoccupati, ed in condizioni economiche particolarmente gravi, di chiedere un anticipo fino a 1.400 euro sulla cassa integrazione, ma ciò non ha determinato conseguenze rilevanti. Anche perché, qualora l’Inps non erogasse l’indennità, il rimborso della banca spetterebbe al cittadino e, in seconda battuta, al datore di lavoro.
Nel frattempo, l’ultima circolare dell’Abi ha spiegato che il pagamento della cassa integrazione, riconosciuta per un massimo di nove settimane nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020, avverrà ex-post mensilmente. Se il sussidio riguarda il periodo precedente la fine del mese, può essere liquidato anche a partire dai primi giorni di quello successivo.
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