Fermo amministrativo: cosa è cambiato dopo il Coronavirus?
Pagare o non pagare?
Se c’è di mezzo il Fisco, meglio mettere mano al portafoglio, nel dubbio. Anche se oggi un Decreto ti esenta e rimanda le scadenze, del doman non v’è certezza…
La diffusione del Covid19 e il conseguente lockdown hanno compromesso la situazione lavorativa ed economica di milioni di italiani. Così, il Governo ha congelato il pagamento di imposte e cartelle, dapprima fino al 31 maggio, per poi prorogare il blocco fino al termine dell’estate.
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Questo dovrebbe permettere a chi aveva ricevuto un preavviso di fermo amministrativo PRIMA dell’8 marzo di scongiurare momentaneamente l’iscrizione dell’ipoteca. Dopo il 31 agosto, però, se il debito non verrà saldato e non verrà richiesta la rateizzazione, il rischio di ganasce alla macchina si concretizzerà.
Il sollievo da congelamento dei pagamenti potrebbe essere, però, effimero, oltre che temporaneo. Infatti, i debiti in sospeso dovranno essere saldati tra qualche mese, quando la disponibilità economica di molte famiglie non sarà aumentata rispetto ad oggi. Nella migliore delle ipotesi sarà simile al periodo pre-Covid19, perlomeno per gli statali, per gli impiegati di Poste Italiane e per chi lavora nell’It.
Questo spiega il suggerimento dato da molti commercialisti ai propri clienti. “E’ vero, le cartelle sono state sospese fino al 31 agosto, ma è meglio che continui a pagare comunque le rate della rottamazione”. Alla fine dell’estate la macchina burocratica dovrà rimettersi in moto ed evadere una mole di arretrati tale da far tremare i polsi, e considerando che le banche dati dei vari enti statali non “dialogavano” tra loro già prima dell’epidemia, da settembre il fenomeno delle cartelle pazze potrà solo proliferare, senza contare amare sorprese sotto forma di ganasce alla macchina...