Fermo auto: sai quando sei a rischio?
Quali sono le conseguenze se non pago il bollo?
Spesso gli automobilisti si pongono questa domanda, e la risposta non è particolarmente lusinghiera, a seguito della recente approvazione del Decreto Fiscale.
Infatti, l’estensione dei poteri attribuiti all’Agente di Riscossione rende tangibile l’eventualità di subire un pignoramento.
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Il suddetto provvedimento ha sancito la chiusura di Equitalia e la sostituzione di questa con Agenzia delle Entrate – Riscossione, che fa riferimento al Ministero dell’Economia.
La differenza sostanziale rispetto all’attuale situazione sta nel fatto che il nuovo Agente avrà la possibilità di entrare nelle Banche Dati dell’Anagrafe Tributaria e dei Conti Correnti. Questo significa che, con estrema rapidità, sarà dato sapere cosa - e in che forma - possiede il contribuente.
L’Agenzia delle Entrate potrà inoltre accedere alle Banche Dati dell’Inps, e ciò renderà più semplice procedere al pignoramento dello stipendio.
Fermo auto: come si perfeziona e come fare ricorso
Chi non versa il bollo, subisce il fermo auto, per ottenere il quale è sufficiente l’iscrizione al PRA.
Il provvedimento deve essere preceduto da una comunicazione inoltrata al diretto interessato almeno un mese prima. Questa ha lo scopo di informarlo sull’imminente misura e, al tempo stesso, fornirgli un arco di tempo sufficiente a pagare o chiedere l’annullamento, dimostrando che il mezzo è di fondamentale importanza per svolgere la propria professione (possibilità, questa, concessa solo a chi svolge lavoro autonomo, in ambito artistico o d’impresa).
Chi intende inoltrare ricorso dovrà chiedere al Giudice di Pace di “congelare” l’esecuzione del fermo, altrimenti non potrà utilizzare la macchina, nel frattempo. Peraltro, va specificato che, quando il fermo si perfeziona, il cittadino non riceve apposita comunicazione, dunque continuare a utilizzare l’auto implica il rischio di incorrere nel penale.
Il fermo può essere bloccato chiedendo la rateazione del debito: in tal senso è sufficiente versare la prima tranche. Tuttavia, per cancellare definitivamente il provvedimento, bisogna pagare fino all’ultima rata dell’importo in debito.
Va comunque specificato che subire il blocco auto non esclude il pignoramento: il primo infatti è un provvedimento cautelare, il secondo è un vero e proprio strumento di riscossione.
In sostanza, ad aumentare significativamente, a seguito dell’approvazione del Decreto Fiscale, è la probabilità di vedersi “piovere addosso” una misura come blocco auto o pignoramento.
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Da redazione