Figli indebitati: quali obblighi hanno i genitori?
La nemesi storica implica che le colpe dei genitori si ripercuotano sui figli
Ma è vero anche il contrario? Padri e madri soffrono con i figli e per i figli, soprattutto quando questi ultimi attraversano un brutto momento, perché vorrebbero sostituirsi loro e prendere su di se tutta la sofferenza del caso.
Cosa succede però, nei confronti dello Stato, quando un figlio si dibatte in una situazione difficile, ad esempio è indebitato nei confronti di un altro privato, di una società, o di un ente pubblico?
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Il quesito merita una risposta articolata, in quanto ci sono due elementi discriminanti: l’età della persona indebitata, ed il luogo in cui ha fissato la propria residenza.
Se il figlio che ha contratto un debito ha meno di 18 anni, i genitori devono farsi carico del risarcimento del creditore. Questo può quindi comportare che vengano intaccati i loro beni mobili, la loro pensione, ed anche eventuali immobili di proprietà. Rimane intonsa la prima casa, quella in cui vivono. Ma su eventuali altre (al mare, in montagna) la controparte può rivalersi.
…e se il figlio è maggiorenne?
Entra in gioco, a questo punto, il fattore residenza. Se l’indebitato risiede nella stessa casa dei genitori, per saldare la pendenza potranno essere pignorati anche i beni dei genitori (ferme restando le considerazioni di cui sopra).
Se invece ha fissato la sua residenza in altro luogo, madre e padre non rischiano di essere coinvolti nel pagamento del debito.
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