File agli sportelli e poca trasparenza: “l’eredità” di Equitalia
04.07.2017 12:09
Se tutto va bene, siamo rovinati
Pare essere questo il filo conduttore del debutto dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, avvenuto ieri. Equitalia aveva annunciato il passaggio di consegne con un comunicato stampa che – apparentemente – faceva chiarezza sui principali aspetti procedurali. Nella realtà, però, i nodi da sciogliere sono innumerevoli, e i contribuenti se ne sono accorti da subito.
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Già ieri si è verificato un congestionamento degli uffici; l’esempio più eclatante si è registrato in una delle sedi di Roma, dove già alle 8,30 era stato sospeso il servizio di rilascio dei numeretti. Secondo un ordine di servizio, infatti, i dipendenti avrebbero dovuto rispondere ai quesiti di non più di 170 utenti.
Ad aggravare la situazione si è aggiunto il fatto che, su 15 sportelli, 10 risultavano non attivi, senza contare l’assenza di un punto informativo dedicato ai consulenti professionali. La tensione è così rapidamente aumentata, finchè non è stata chiamata la polizia, ed alcuni cittadini hanno annunciato la presentazione di un esposto.
Il caos riscontrato agli sportelli di Agenzia delle Entrate – Riscossione rispecchia la situazione che caratterizza il “dietro le quinte”. Due sono infatti i fronti “caldi”: uno riguarda la nomina – a oggi sospesa - del direttore del nuovo organismo, e l’altro “l’assorbimento automatico” degli ex dipendenti di Equitalia.
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Che succede se controllore e controllato coincidono?
La questione riguardante i vertici di Agenzia delle Entrate – Riscossione è particolarmente spinosa. Il mandato di Rossella Orlandi è scaduto, e il Ministero dell’Economia ha affidato l’incarico di direttore generale ad Ernesto Maria Ruffini, precedentemente amministratore delegato di Equitalia.
La Corte dei Conti non ha però ancora registrato la nomina, chiedendo al Ministero di chiarire l’iter della procedura. Questo infatti sarebbe viziato da un’incompatibilità tra ruolo pregresso e attuale, secondo quanto stabilito da uno dei decreti attuativi della Legge Severino.
La normativa anticorruzione che fa riferimento al D. Lgs. 39/2013 stabilisce infatti che non possono essere affidati ruoli amministrativi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni a chi, nei due anni precedenti, ha ricoperto cariche in enti di diritto privato o sovvenzionati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico.
Inoltre, Ernesto Maria Ruffini si ritroverebbe a essere, contemporaneamente, il direttore dell’Agenzia delle Entrate e il presidente di Agenzia delle Entrate – Riscossione: insomma, la coincidenza e sovrapposizione dell’incarico di controllore e controllato non sarebbe, propriamente, una garanzia di trasparenza di operato.
Quale destino per i dipendenti di Agenzia delle Entrate – Riscossione?
Gli ex impiegati di Equitalia sono trasferiti automaticamente al nuovo organismo, passando così da un datore di lavoro privato a uno pubblico. Tuttavia, l’articolo 97 della Costituzione stabilisce che le assunzioni presso amministrazioni pubbliche devono essere regolamentate attraverso concorso.
Così, il sindacato dei dirigenti pubblici Dirpubblica ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, e questo dovrà pronunciarsi il 27 luglio. L’organismo di rappresentanza si era già in precedenza appellato al Tar, ma aveva visto risolvere la propria richiesta con una bocciatura.
Insomma, da ieri gli ex dipendenti di Equitalia si ritrovano a siglare atti e cartelle che potrebbero decadere a seguito di una decisione della Corte Costituzionale.
La redazione