Guido Agnello: per difendermi dalle banche sono diventato un leone
Un nome, una garanzia
Coppola storta è il marchio che ha rivisitato il tipico berretto siciliano riscuotendo enorme successo in tutto il mondo. Eppure, il sistema sembra fermamente intenzionato a mettere la parola fine non solo a questo brand, ma anche alla storia imprenditoriale da cui è nato, e che risponde al nome di Guido Agnello.
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Dopo aver dedicato una vita a diffondere l’eccellenza della sua isola a livello internazionale, l’uomo è stato costretto a iniziare una battaglia legale con BNL, che va avanti ormai da 20 anni.
Nel 1995 infatti, Guido Agnello ha un’esposizione di 70 milioni di lire nei confronti dell’istituto di credito, da cui deve rientrare in tempi molto rapidi.
Così, l’imprenditore versa 20 milioni di euro e sottoscrive un piano di rientro rateale, nonostante il quale, di lì a poco riceve un decreto ingiuntivo con cui BNL gli impone il rimborso dell’intera somma.
All’improvviso, i 20 milioni già restituiti sembravano scomparsi. L’uomo vuole che venga fatta giustizia, e nel 1998 incassa la prima vittoria grazie al Tribunale di Palermo.
Nel frattempo però, l’imprenditore è stato segnalato da BNL in Centrale Rischi e si ritrova, di fatto, come se intorno gli si fosse fatta terra bruciata.
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Gli istituti di credito fanno blocco in modo compatto contro di lui. Nel 2008, intanto, diventa definitiva la sentenza di revoca del decreto ingiuntivo, e Guido Agnello, forte del sostegno dell’Adusbef e della Stampa Estera di Roma rende nota la sua esperienza in una conferenza stampa.
Da qui la decisione di chiedere a BNL il risarcimento dei danni provocati da questa odissea ventennale. La decisione del tribunale è attesa per giugno dell’anno prossimo. E l’imprenditore, a dispetto del’ottimismo ostentato dall’istituto di credito, dichiara, «le banche hanno cercato di strangolarmi. Ma io ho le spalle larghe, resisto, vado avanti».
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Da redazione