Il declino dell'economia italiana
30.06.2014 12:05
Il declino dell'economia italiana, sopratutto nel Sud, ha avuto luogo da 15 anni a questa parte, con l'avvento dei Super e Ipermercati. La miopia della politica che ha permesso l'insediamento di queste piovre economiche e finanziarie, ha distrutto la micro impresa e lo'artigianato: colonna portante dello sviluppo del Paese.
Nel mio piccolo paesino di 4.000 abitanti, Lazzaro, c'erano 23 alimentari, 7 macellerie, 3 officine meccaniche, 5 falegnamerie, 3 sartorie, 2 calzolai e 2 negozi di elettrodomestici. Nell'arco di 20 anni sono rimasti: 1 alimentare, 1 macelleria,1 officina meccanica, 2 serramentisti e 1 sartoria gestita da una immigrata.
Facendo il calcolo delle persone espulse dalle attività, dirette (70) e indirette (70), siamo a 140.
I due supermercati che operano occupano circa 30 persone più i titolari. Mentre le persone occupate percepiscono attorno a 5-600 € al mese, i 70 esercizi scomparsi davano da mangiare ai titolari ed ai loro figli e nipoti. Si sono costruite chi 4 chi 5 appartamenti ciascuno, facendo da volano all'economia. Dando lavoro a muratori, carpentieri, ferraioli, alle tre fabbriche di laterizi, ai falegnami, agli elettricisti e idraulici.
Il paesino si è spopolato. Sono rimasti anziani e i pochi impiegati pubblici, sopravvissuti alle ristrutturazioni, seguite alle privatizzazioni di Poste, Ferrovie, telefonia ecc. ecc.
I supermercati hanno distrutto l'economia locale e i produttori di generi alimentari. Questi ultimi costretti a vendere a prezzi stracciati e incassi a 90,120, 150 gg.
Tutti i prodotti vengono da fuori Calabria così, per completare l'opera è morta, anche, l'agricoltura.
La politica ha pensato bene di fare bandi per i finanziamenti studiati per agevolare gli speculatori che, normalmente, arrivano da fuori. lasciando le briciole agli operatori locali. L'opera di distruzione è compiuta con l'avvento delle cineserie! E Renzi porta in Cina stuoli di imprenditori-prenditori. Ma Vaff..."
Pietro denisi, Reggio Calabria
*dal Blog di Beppe Grillo